Toscana

Scienza e tecnologia i nuovi poteri

di Andrea FagioliPoteri che vanno, poteri che vengono. E a rischio c’è sempre la vita democratica. Tra i nuovi poteri emergenti, a fronte del declino di quelli tradizionali, c’è prima di tutto l’economia, resa trasversale e incontrollabile dalla globalizzazione. Ma c’è anche il potere scientifico-tecnologico, che sembra estendersi in tutte le dimensioni della vita individuale e collettiva. Si tratta di un fenomeno in buona parte nuovo che sollecita un approfondimento culturale e impegna i cattolici a dare il contributo di riflessione, sia per superare i residui di un’antica diffidenza che non ha più ragione di essere, sia per cercare modi e strumenti attraverso cui incarnare il valore «democrazia» in questo potere emergente.

Ed è per questo che il cammino verso la prossima Settimana sociale, in programma a Bologna nell’autunno del 2004, farà tappa a Firenze, in questo mese di giugno, per discutere di «Speranze e timori della scienza e della tecnologia». A coordinare l’incontro il rettore della Lumsa, Giuseppe Dalla Torre, il quale ci spiega che «il seminario si inserisce all’interno di una serie di seminari in preparazione alla Settimana sociale dei cattolici italiani. L’intento, all’interno appunto di questo percorso, è proprio quello di valutare alcuni tra i nuovi poteri emergenti, vale a dire i poteri scientifico e tecnologico. Perché il problema di fondo resta quello della democrazia tra vecchi e nuovi poteri. L’idea è che le forme tradizionali, ad esempio i poteri politici, lo Stato, sono in fase di declino o di destrutturazione, mentre ci sono poteri nuovi che emergono come quello scientifico-tecnologico, quello massmediale…. Poteri per i quali si pone il problema di un controllo democratico. Attualmente, infatti, non sono soggetti a nessuna partecipazione democratica, a nessuna forma di controllo come avviene invece per l’esercizio del potere politico».

Quando si parla del potere dei mass media, tutto è abbastanza chiaro perché sappiamo del loro influsso sulla mentalità e quindi sulle scelte delle persone. Ma quale sia il reale potere della scienza e soprattutto in quali forme si manifesti e quali siano le conseguenze, è molto meno evidente.

«Eppure, per quanto riguarda il potere della scienza, basterebbe pensare – spiega Dalla Torre – alle scelte dei percorsi sui quali si sviluppa la ricerca: chi opera queste scelte? In base a quali criteri? Negli interessi di chi? Con quali finanziamenti? Qui non si tratta di imbavagliare nessuno, il discorso è un altro: è molto più sottile. Ci abbiamo messo due secoli per costruire delle forme di controllo in senso positivo, forme di partecipazione, di trasparenza dell’esercizio del potere politico. Penso alle moderne costituzioni, ai diritti fondamentali, ai parlamenti, ai referendum…, tutta una serie di istituti che si sono sviluppati nel corso dei decenni. Oggi però il potere sfugge dal potere politico. Ci sono i nuovi poteri: l’economia, i media, la scienza e la tecnologia. E questi poteri sono essenzialmente autoreferenziali e insofferenti d’ogni regola».

Il seminario fiorentino (in programma sabato 21 giugno presso il Palazzo Incontri della Cassa di Risparmio di Firenze, in via dei Pucci, 1) si propone in questo senso di approfondire la conoscenza delle nuove e più avanzate frontiere della scienza e della tecnologia per comprenderne le logiche interne di sviluppo e la possibilità di una regolamentazione, non lesiva della giusta e necessaria autonomia, bensì rispettosa di fondamentali esigenze di tutela di valori inviolabili.

«Il termine controllo può sembrare ambiguo, può sembrare che uno, come detto, voglia imbavagliare la scienza e la tecnologia, ma noi non vogliamo imbavagliare nessuno – precisa il rettore della Lumsa –, vogliamo immaginare delle forme di trasparenza. Se noi parliamo del Parlamento rispetto al potere esecutivo parliamo di controllo eppure è una forma di partecipazione. Insomma, vogliamo non un controllo nel senso di mettere il silenziatore o il freno al progresso, ma uscire da questa autoreferenzialità».Il seminario su Speranze e timori della scienza e della tecnologia sarà uno dei passaggi determinanti verso la Settimana sociale che più in generale si concentrerà su La democrazia: nuovi scenari e nuovi poteri. «Ma si occuperà – precisa Dalla Torre – anche della destrutturazione dei poteri tradizionali e della loro ristrutturazione. I fenomeni della globalizzazione hanno messo in crisi gli Stati nella forma tradizionale che noi abbiamo conosciuto proprio perché sono fenomeni che trascendono e che non sono controllabili o lo sono relativamente». A Firenze la prossima tappaCome già annunciato, si terrà a Firenze, sabato 21 giugno, il seminario su «Speranza e timori della scienza e della tecnologia» in preparazione alla prossima Settimana sociale dei cattolici italiani. A coordinare il seminario sarà Giuseppe Dalla Torre, Magnifico Rettore della Libera Università Maria Santissima Assunta (Lumsa). Interverranno: Francesco D’Agostino, docente di Filosofia del Diritto all’Università di Tor Vergata e presidente del Comitato nazionale di bioetica; Gabriele Falciasecca, docente di ingegneria all’Università di Bologna e presidente della Fondazione Marconi; Paolo Blasi, docente di Fisica generale all’Università di Firenze; Flavio Keller, docente di Fisiologia, Campus Biomedico; Josè Marìa Galvan, docente di Teologia dogmatica alla Pontificia Università della Santa Croce. Il seminario si svolgerà nel capoluogo toscano presso la Sala convegni della Cassa di Risparmio di Firenze in Palazzo Incontri (via dei Pucci, 1) dalle 9,30 alle 17. Per informazioni è possibile rivolgersi alla segreteria organizzativa presso l’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro della Conferenza episcopale italiana, Circonvallazione Aurelia, 50 – 00165 Roma– tel. 06/66398229– fax 06/6623037 – e-mail: settimanesociali@chiesacattolica.it– sito internet:www.chiesacattolica.it/lavoro

Settimana sociale, si riparte dalla Toscana