Vita Chiesa

La rinuncia del Papa: P. Lombardi, ci ha preso un po’ di sorpresa

Il Papa, ha proseguito padre Lombardi, «ha scelto questa occasione particolarmente significativa, il Concistoro, con il collegio cardinalizio riunito, per dare un annuncio così importante», in latino al termine della celebrazione. «È stata una dichiarazione breve – ha commentato padre Lombardi – sono bastati pochi minuti per farla, ed è stata ascoltata con molta attenzione e con il fiato sospeso, anche dai presenti». «Credo che la maggioranza delle persone presenti non avesse idea di ciò che il Papa stava per annunciare», visto che «non era una cosa diffusa o annunciata in precedenza». (segue)

Nel briefing, padre Lombardi ha ripercorso e commentato passo passo la dichiarazione del Papa, cominciando dall’inizio, quando dopo aver definito la sua «una dichiarazione di grande importanza per la vita della Chiesa», Benedetto XVI ha detto di «aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio». «Si tratta – ha commentato padre Lombardi – di una decisione pensata, profonda, presa in un clima di preghiera di fronte al Signore che lo ha chiamato a svolgere il suo ministero». Così, come egli stesso ha detto, è «pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino».

«È questo – le parole del portavoce vaticano – il motivo fondamentale della sua decisione: un esame di coscienza sulle sue forze in rapporto al suo ministero, al compito da svolgere». Il «vigore» delle «forze» che diminuiscono, soprattutto «negli ultimi mesi», è secondo padre Lombardi il motivo principale che ha portato il Papa a prendere la sua decisione – «libera», presa «in coscienza davanti a Dio» – a cui «si aggiungono le circostanze del mondo di oggi», che «esigono un vigore più forte che in tempi passati», e in cui «i ritmi di vita e del mondo sono sempre più impegnativi».

Il «calo delle forze negli ultimi mesi», ha reso noto padre Lombardi, «è una sensazione che anche noi avevamo notato seguendo la sua attività», nei sintomi di «una stanchezza e un affaticamento maggiori che in passato, pur svolgendo tutte le sue funzioni». Con la decisione di oggi, Benedetto XVI «ha ribadito lo squilibrio tra i compiti, tra i problemi da affrontare e le forze di cui si sente di non disporre». Un papa, dunque, «ben consapevole della gravità» della decisione che oggi ha reso pubblica, e che anche dal punto di vista «formale» ha tutti i requisiti per rispondere a quanto stabilisce in materia il Codice di diritto canonico, dove al numero 332, paragrafo due si legge: «Nel caso che il Santo Padre rinunci al suo ufficio, si richiede per la validità che la rinuncia sia fatta liberamente e che sia debitamente manifestata; non si chiede che qualcuno la accetti». In questo caso, sono presenti sia i requisiti della «libertà» che della «manifestazione debita», ha detto padre Lombardi riferendosi al Concistoro.