Vita Chiesa

Massa, celebrazione con i cori parrocchiali per Santa Cecilia

L’iniziativa, curata dall’Ufficio Liturgico in collaborazione con il responsabile della Musica Sacra,  vuole di portare l’attenzione di quanti si adoperano nelle parrocchie, con ruoli diversi,  sul valore essenziale della musica sacra e in particolare sul canto in quanto «parte necessaria e integrante della liturgia solenne» (Sacrosanctum Concilum 112), nella ferma convinzione che esso concorra in misura decisiva «a manifestare l’aspetto “ecclesiale” della celebrazione» (Musicam sacram 42) e sia strumento mediante il quale «l’unità dei cuori è resa più profonda dall’unità delle voci» (Musicam sacram 5). Il ritrovo dei partecipanti è alle ore 17.30 in Cattedrale per una breve prova corale. Al termine della celebrazione ci sarà un momento di condivisione nei locali del Seminario.

Santa Cecilia, secondo le tradizioni, era una nobildonna romana che visse tra i II e il III secolo. Cecilia sposò il nobile Valeriano. Si narra che il giorno delle nozze la santa cantava nel suo cuore: «conserva o Signore immacolati il mio cuore e il mio corpo, affinché non resti confusa». Da questo particolare è stata denominata patrona dei musicisti. Confidato allo sposo il suo voto di castità, egli si convertì al Cristianesimo e la prima notte di nozze ricevette il Battesimo da papa Urbano I. Cecilia aveva un dono particolare: riusciva ad essere convincente e convertiva. Le autorità romane catturarono san Valeriano, che venne torturato e decapitato; per Cecilia venne ordinato di bruciarla, ma, dopo un giorno e una notte, il fuoco non la molestò; si decise, quindi, di decapitarla: fu colpita tre volte, ma non morì subito e agonizzò tre giorni: molti cristiani che lei aveva convertito andarono ad intingere dei lini nel suo sangue, mentre Cecilia non desisteva dal fortificarli nella Fede. Quando la martire morì, papa Urbano I, sua guida spirituale, con i suoi diaconi, prese di notte il corpo e lo seppellì con gli altri papi e fece della casa di Cecilia una chiesa. Nell’821 le sue spoglie furono traslate da papa Pasquale I nella Basilica di Santa Cecilia in Trastevere e nel 1599, durante i restauri, ordinati dal cardinale Paolo Emilio Sfondrati in occasione dell’imminente Giubileo del 1600, venne ritrovato un sarcofago con il corpo della martire che ebbe l’alta dignità di essere stata sepolta accanto ai Pontefici e sorprendentemente fu trovata in un ottimo stato di conservazione.