Vita Chiesa

P. Lombardi: «Nuovo presidente Ior persona competente, capace e stimata»

Il portavoce vaticano ha definito quella effettuata dalla Commissione cardinalizia di Vigilanza dello Ior «una scelta esemplare di serietà, di affidabilità, un segnale di volontà di rigore, di oggettività, di competenza, di trasparenza che la Santa Sede si impegna a dare», nel quadro della «volontà generale, chiara, di crescere nel rispetto della legalità e della sicurezza nelle operazioni finanziarie». A breve, «certamente entro il 28 febbraio», ha riferito padre Lombardi, «è possibile che ci sia un avvicendamento nella Commissione di vigilanza, attualmente formato dai cardinali Bertone, Nicora, Tauran, Scherer e Toppo». Il procedimento per la scelta del nuovo presidente dello Ior, ha reso noto padre Lombardi, è stato avviato nel luglio scorso, quando da un’agenzia internazionale indipendente sono stati presentati 40 candidati al Board, che «ha compiuto una selezione progressiva», fino ad arrivare ad una rosa di sei «candidati adatti», dopo i colloqui ridotti a tre.

Anche la Commissione cardinalizia, ha proseguito padre Lombardi, ha fatto «colloqui diretti» con i tre candidati; quindi ieri c’è stata la riunione congiunta della Commissione con il Board, che ha votato all’unanimità e presentato la scelta fatta al Santo Padre perché «fosse debitamente informato e desse il suo consenso», cosa che è avvenuta nel pomeriggio di ieri. Stamattina la nomina del tedesco Ernst von Freyberg, 55 anni, presidente del «Blohm Voss Group» di Amburgo. «Il Papa non lo conosce personalmente, ma ne conosce la famiglia di provenienza, molto nota in Germania» ha precisato padre Lombardi rispondendo alle domande dei giornalisti e precisando che Benedetto XVI «non ha avuto alcuna influenza» sulla scelta del nuovo presidente della banca vaticana. Residente normalmente a Frankfurt, von Freyberg «verrà tre volte a settimana a Roma», ha informato padre Lombardi, che al giornalista che mostrava perplessità su una presidenza «part time» ha risposto: «Una persona di grande competenza che dedica tre giorni pieni di presenza allo Ior, a me sembra moltissimo. I grandi manager colgono i problemi abbastanza rapidamente, se sono di grande competenza. Una realtà come lo Ior non ha bisogno di un servizio a tempo pieno».

Alla domanda di un giornalista, che si mostrava sorpreso sulla designazione di un presidente dello Ior che «nell’altra metà della settimana si dedica all’attività di presidente di una fabbrica di navi da guerra», padre Lombardi ha risposto precisando che la Blomh Voss Group «non fabbrica più navi, ha venduto quel comparto». Sempre a proposito delle modalità della scelta del nuovo presidente dello Ior, il portavoce ha reso noto che «i cardinali si sono mossi in modo unito e concorde», seguendo «una metodologia molto precisa e oggettiva, senza differenze di opinione», mettendo in atto «con molta attenzione e serietà questo processo così delicato». Perché la nomina del nuovo presidente è avvenuta ora e non si è deciso di affidarla al nuovo Papa? «Il prossimo Papa – ha risposto padre Lombardi – si sarebbe molto stupito se, dopo tutto quello che si è fatto, avesse dovuto ritornare su un argomento che giuridicamente non è di nomina papale».