Vita Chiesa

R.D. Congo: mons. Sikuli, liberi 4 su 6 operatori diocesani rapiti ieri, il prete ancora no

Quattro delle sei persone rapite ieri nella fattoria didattica della diocesi di Butembo-Beni, nella Repubblica democratica del Congo, sono state ritrovate. Una è riuscita a fuggire, altri tre erano chiusi in una capanna. Rimangono nelle mani dei rapitori il sacerdote Robert Masinda della parrocchia di Bingo (a una dozzina di km dalla città di Beni) e un ingegnere della fattoria didattica dove lavoravano, ossia un progetto diocesano finanziato dall’otto per mille della Cei nell’ambito di un gemellaggio con la diocesi di Noto. Ne dà conferma oggi al Sir mons. Melchisedec Sikuli Paluku, vescovo di Butembo-Beni, nella zona orientale del Paese.

«Li hanno fatti uscire dalla loro macchina alla fine della giornata lavorativa – racconta mons. Sikuli Paluku -. Sono stati portati via da uomini in uniforme militare che però non sono di questa regione. Penso vogliano chiedere un riscatto. Al momento solo un prete e un ingegnere rimangono nelle mani dei rapitori». Nella diocesi è stato creato un gruppo che si sta occupando della vicenda e sta mantenendo i contatti con i rapitori. «È la prima volta che accade una cosa del genere in questa zona – precisa il vescovo di Butembo-Beni -. È gente che vuole solo soldi». Secondo il vescovo non si tratta di una rappresaglia politica perché le persone rapite «non avevano partecipato alle marce di domenica contro il governo. Finora qui la situazione era apparentemente tranquilla. Certo, abbiamo moltissimi militari, tra cui molti deviati, che non conoscono bene il loro mestiere e se ne approfittano per chiedere soldi».

Considerando il contesto mons. Sikuli Paluku pensa che «siccome c’è di mezzo una fattoria-scuola sanno che riceviamo soldi dall’estero e in questo modo possono rimediare qualcosa. Non credo sia stata un’azione specifica contro la Chiesa».