Cultura & Società

150° UNITÀ D’ITALIA: CARD. RUINI, HA CONSENTITO MATURAZIONE CIVILE E SOCIALE

“Un’esperienza ampiamente positiva che ha consentito una maturazione civile, sociale, politica, economica e culturale del Paese”. Intervistato questa mattina da Radio Vaticana, il card. Camillo Ruini, presidente del Progetto culturale della Cei, definisce in questi termini “l’esperienza storica dell’Italia unita”, alla vigilia del X Forum “Nei 150anni dell’Unità d’Italia. Tradizione e progetto”, che si apre domani a Roma (fino al 4 dicembre) per iniziativa dello stesso Progetto culturale. Dopo un “primo periodo” di resistenze “storicamente comprensibili”, anche se non “c’era una contrarietà all’unità d’Italia ma piuttosto alle modalità concrete” con cui “questa si stava sviluppando”, i cattolici, precisa il card. Ruini, hanno contribuito in modo significativo al processo unitario. Di qui il richiamo al “dinamismo anche sociale e culturale” del movimento cattolico degli anni antecedenti la prima guerra mondiale, e in generale al ruolo dei cattolici e della Chiesa durante i due conflitti bellici, nella ricostruzione e nello sviluppo degli ultimi decenni. Definendo il federalismo “una scelta difficilmente irreversibile”, il card. Ruini si dice “personalmente favorevole”. Esso, “in fondo”, appartiene “alla natura profonda del nostro Paese”, “vario, composito, anche molto ricco di individualità che non si può ingabbiare in una struttura troppo uniforme”. L’importante, avverte il card. Ruini, “è che questo federalismo non solo sia solidale”, ma “anche valorizzi positivamente e responsabilizzi le classi governanti, le classi dirigenti delle varie parti del Paese”. Per il presidente del Progetto culturale “ci sono diverse velocità, diverse capacità di assumere le proprie responsabilità e di gestire in modo efficace sia la cosa pubblica, sia l’iniziativa privata”. Il federalismo potrebbe “essere un’occasione di responsabilizzazione”. L’Italia “attraversa un momento molto delicato – aggiunge -. Credo che ne uscirà positivamente, come tante altre volte ne è uscita”. Quanto alla crisi economico-finanziaria, il card. Ruini la legge come “un aspetto del più ampio ridimensionamento del ruolo dell’Europa, in generale dell’occidente”, nel mondo che “sta cambiando in maniera così veloce”. Tuttavia, avverte, “bisogna rafforzare l’identità spirituale” dell’Europa, “valorizzare quell’unità che in sostanza c’è e le cui radici sono principalmente, non esclusivamente, ma principalmente nel cristianesimo”. Più in generale, conclude, “dobbiamo dire con sincerità ai nostri giovani” che “le aspettative crescenti che hanno animato” e “dato forza alle generazioni ormai anziane, non ci sono più” e che “oggi ci aspettano tempi difficili” in cui “tutto dovrà essere continuamente conquistato” in “una competizione economica, sociale, culturale mondiale” certamente “molto faticosa”.Sir