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Colpi di arma da fuoco, esplosi da ignoti, contro una scuola e un convento di suore francescane a Nazareth, mentre le suore si trovavano nella chiesa del convento durante la preghiera, il 16 marzo scorso, e domenica 19 marzo, un “attacco terroristico” avvenuto durante la liturgia domenicale “per mano di due estremisti israeliani”, alla Tomba di Maria, una delle chiese più importanti per gli ortodossi, situata di fronte alla chiesa del Getsemani, a Gerusalemme. 

“C’è un grande lavoro culturale da fare che riguarda la confusione che ha regnato attorno alla famiglia in tutti questi anni. La nostra sfida è quella di tirare fuori le questioni della famiglia e della denatalità dal bazar della politichetta, dallo scontro ideologico, dalle visioni parziali e di parte”, spiega nella sua prima intervista al Sir

La storia è ben nota e forse anche carica di luoghi comuni: Giuseppe, il falegname, uomo giusto, silenzioso e sognatore, padre “putativo” di Gesù. Eppure, questa figura, che nel sentire comune ha un ruolo secondario nella sua famiglia, ha tratti di grande attualità che interrogano e interpellano i rapporti familiari e il ruolo del padre. Come spesso avviene, l’arte aiuta in questo percorso.

Dietro all’incapacità di fronteggiare adeguatamente il fenomeno delle migrazioni “c’è la paura, c’è la logica dell’emergenza. Stiamo sempre tentati dall’emergenza, che ci rende grandi, ci dà tanta adrenalina”. Lo ha detto il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, intervenendo in videocollegamento al Congresso della Cgil, in corso a Rimini. 

Il caso di Aldo Moro ha tagliato in due la storia d’Italia. Dopo 45 anni ne parliamo come se fosse ieri, con i misteri che ballano ancora sul corpo del nostro Paese. Che seppe uscire dagli anni di Piombo, riuscì a sconfiggere il terrorismo ma pagando un prezzo altissimo che ancora porta con sé, come ferite incise sul proprio tessuto democratico.

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Venerdì 24 marzo, in occasione della trentunesima Giornata dei missionari martiri, il Centro missionario diocesano promuove tre veglie di preghiera nelle tre aree pastorali della Diocesi: nella Piana di Lucca alle ore 21 nella chiesa di Antraccoli; nella Valle del Serchio alle ore 21 nella chiesa di Piazza a Serchio; in Versilia alle ore 21 nella chiesa di Torre del Lago.

“Liberi di scegliere se migrare o restare”. Questo il tema della 109ª Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, che si celebra domenica 24 settembre, “con l’intenzione di promuovere una rinnovata riflessione su un diritto non ancora codificato a livello internazionale: il diritto a non dover emigrare, ossia – in altre parole – il diritto a poter rimanere nella propria terra”. 

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