La campagna elettorale per le elezioni presidenziali di ieri nella Federazione russa è stata chiaramente sbilanciata a favore di uno dei concorrenti, Vladimir Putin, e durante il conteggio dei voti in almeno un terzo dei seggi osservati sono state rilevate irregolarità procedurali. È quanto affermano oggi, nella loro preliminare dichiarazione postelettorale, gli osservatori internazionali delle elezioni presidenziali di ieri in Russia che hanno portato alla vittoria Putin con circa il 64% dei consensi. L’attuale premier tornerà all’incarico che ha ricoperto dal 2000 al 2008, ma già da questo pomeriggio sono annunciate manifestazioni di protesta contro presunti brogli.Se tutti i candidati hanno avuto accesso ai media, il Primo ministro è stato molto più avvantaggiato rispetto ai suoi concorrenti in termini di presenza sui media, e sono state mobilitate a suo sostegno risorse statali a livello regionale, proseguono gli osservatori internazionali dell’Osce (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa) e dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (Apce). Inoltre le restrizioni nella registrazione dei candidati hanno molto limitato la possibilità di una vera competizione. La scelta degli elettori è stata limitata, la competizione elettorale ha mancato di equità e non c’è stato un arbitro imparziale, afferma Tiny Kox (Paesi Bassi), capo delegazione Apce, nel corso della conferenza stampa appena conclusasi a Mosca. Inoltre i miglioramenti strutturali nella normativa elettorale proposti al Parlamento non sono stati ancora approvati. Di gravi problemi fin dagli esordi parla Tonino Picula, coordinatore speciale della missione di osservatori a breve termine dell’Osce e capo della delegazione dell’Assemblea parlamentare dell’Osce. Il risultato delle elezioni osserva – dovrebbe essere incerto. Questo non è stato il caso in Russia. Non c’è stata vera competizione e l’abuso di risorse del governo ha fatto sì che non venisse mai messo in dubbio chi potesse essere il vincitore. Il primo passo sostiene Heidi Tagliavini, capo missione osservazione elettorale dell’Ufficio Osce per le istituzioni democratiche e i diritti dell’uomo (Odihir) è studiare attentamente tutte le denunce di violazioni elettorali. Per l’ambasciatrice, che sottolinea la sfiducia diffusa nell’integrità del processo elettorale, il gran numero di cittadini che ha preso parte al controllo delle elezioni è tuttavia molto incoraggiante e il loro coinvolgimento attivo può essere un potente veicolo per accrescere la fiducia nelle elezioni future. (Sir)