TSD Arezzo

Toscana, quasi 6mila profughi ospitati dall’anno scorso

Il modello di accoglienza diffusa portato avanti dalla Toscana funziona. Parola di Vittorio Bugli, assessore regionale alla presidenza che dati alla mano sottolinea come i numerosi progetti già attivati dalla Regione stiano procedendo in maniera positiva. Da quando l’8 settembre il presidente Rossi ha lanciato l’idea ed attivato un numero dedicato, il 331.6983061, in almeno cinquecento hanno telefonato. In maniera disinteressata, senza chiedere se ci fosse o meno un contributo sulle spese. Hanno telefonato da tutta la regione, da tutte le dieci province, e anche da fuori regione. Duecentoquindici famiglie hanno offerto un posto in casa, pronti ad accogliere uno, due od anche tre profughi. Sono stati contati 410 posti letto. Altri si sono detti disponibili ad affittare la seconda casa: 120 appartamenti in tutto, che si potrebbero tradurre in altri trecento posti o forse più. Il numero del “Pronto accoglienza” è attivo tutti i giorni dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 18. La Regione sta ultimando con le prefetture il patto di solidarietà che famiglie e gestori dell’accoglienza dovranno firmare. A partire dalla prossima settimana tutte le famiglie che si sono dichiarate disponibili saranno ricontattate per indicare la procedura da seguire per accogliere i migranti. Inoltre a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, sede della presidenza della Regione, è stato firmato il protocollo che mette a disposizione un ulteriore strumento, accanto al fondo assicurativo dell’Inail, per facilitare e sostenere l’attività di volontariato dei profughi. “E’ uno strumento in più – racconta l’assessore mentre fornisce gli ultimi numeri sugli ospiti accolti, quasi cinquemilanovecento -. Uno strumento anche con qualche risorsa: 100 euro una tan tum per profugo, a disposizione dei Comuni, per l’acquisto del vestiario necessario, la formazione e eventuali assicurazioni aggiuntive”.Per il prefetto di Firenze Alessio Giuffrida, che stamani ha firmato il protocollo, l’accordo costituisce “un passo in più nel progetto di accoglienza diffusa toscano: un passo fondamentale per la successiva integrazione”.

Servizio di Michele Francalanci

TSD Notizie del 6 ottobre 2015