Italia

Vita, un impegno che continua

In America ogni 22 febbraio un’affollatissima marcia raggiunge la Casa Bianca. Il 22 febbraio 1973 la Corte Suprema degli Stati Uniti liberalizzò l’aborto e da allora, ogni anno centinaia di migliaia di cittadini manifestano a favore del diritto alla vita. Essi esprimono la loro «non rassegnazione».

In Italia il Movimento per la vita ha deciso di ricordare i 25 anni della ingiusta legge 194 con iniziative che promuovono più ampiamente la cultura della vita e la solidarietà verso le madri e le famiglie in difficoltà che potrebbero indurre all’interruzione volontaria della gravidanza (Ivg). Il 20 maggio, a Roma si è svolta una grande manifestazione per lanciare «un nuovo femminismo», capace di camminare verso l’euguaglianza tenendo per mano tutti i piccoli a cominciare dai figli anche non ancora nati.Il 17 maggio a Genova si sono riuniti in convegno rappresentanze giovanili di tutta Italia: sono i giovani che non hanno conosciuto le battaglie sull’aborto tra il 1975 e il 1981, e che proprio per questo hanno voluto riflettere sulla legge e sulla tutela effettiva della maternità con animo libero dalle ferite di antiche polemiche.

A Roma, il 22 maggio, il Movimento Italiano per la vita conferisce tre «premi» ad altrettante personalità che hanno saputo testimoniare nel corso del 2002 in favore della vita nascente. Lo scopo del riconoscimento è quello di mostrare che il valore della vita è patrimonio di tutti, non solo delle organizzazioni cattoliche, e che il dialogo con la società civile è possibile e fruttuoso. Il premio, perciò, è attribuito a Claudio Magris, collaboratore del Corriere della Sera, autore di non pochi libri, germanista, che ripetutamente ha preso posizione in favore del diritto alla vita e che da ultimo ha scritto la prefazione alla pubblicazione «vite salvate» curata dal Movimento per la vita. Il premio va poi al direttore del mensile Newton, che in due numeri della rivista ha ampiamente illustrato la vita umana dalla fecondazione alla nascita dimostrandone la meravigliosa autonomia, continuità, organizzazione. Infine il riconoscimento segnala il lavoro di ricerca scientifica del prof. Angelo Vescovi, noto in tutto il mondo per aver offerto valide alternative all’uso delle cellule staminali estratte dall’embrione, evidentemente distrutto, lavorando su cellule di tessuti adulti ed ottenendo risultati eccezionali. In tal modo il «premio» chiama a difendere la vita il mondo della comunicazione e della scienza.

Infine il 23 maggio, a Firenze, nella Basilica della SS. Annunziata (ore 21) l’esecuzione de «Il Canto della madre», composizione poetica del sacerdote fiorentino Giorgio Mazzanti, ricorderà il senso più vero e profondo della maternità. Nelle intenzioni del Movimento per la vita tale rappresentazione dovrà potenziare ed estendere il «Progetto Gemma», un servizio che vuole trasformare in «Canto della madre» il piante di donne che sono sull’orlo dell’aborto a causa di difficoltà che – se condivise dalla comunità cristiana e umana – possono essere superate.

Nel centro di tutte queste manifestazioni vi è l’udienza concessa dal Santo Padre al direttivo nazionale del Movimento per la vita proprio il 22 maggio, per incoraggiare e benedire ancora una volta attraverso di esso quanti si impegnano e si impegneranno «per la vita».

Le parole di Madre Teresa“Siamo riuniti oggi per dimostrare amore, rispetto e fede profonda per la vita, perché la vita è stata creata a immagine di Dio, è amare ed essere amati. Ecco perché dobbiamo decidere oggi fermamente che in questa splendida città di Firenze nessun fanciullo, nato o non ancora nato, maschio o femmina, sia rigettato, non amato”Madre Teresa di Calcutta17 maggio 1986 – Palasport di Firenze Progetto GemmaLe ricerche dicono che il 40 o il 50% delle donne chiedono l’interruzione volontaria della gravidanza, perché si trovano in difficoltà economiche. Specie in uno Stato che pretende di essere sociale è sommamente ingiusto che questo avvenga. Non possiamo attendere che le istituzioni si muovano. Madre Teresa diceva: «Noi combattiamo l’aborto con l’adozione. Se una madre non vuole il suo bambino, lo dia a me, perché io lo amo». «Adoption, not abortion», era il suo motto. Ma nemmeno questo è cosa che tutti possono fare. Eppoi, come adottare un bambino a rischio di morte che non è ancora nato? Non è molto meglio che una mamma possa trovare il coraggio e l’aiuto per tenere con sé i suo bambino? Adottare una mamma perché sia aiutata a salvare il suo bambino. Questo, se ci mettiamo insieme, possiamo farlo. Progetto Gemma è la proposta per la comunità cristiana. È un’adozione strana: non è adozione in senso giuridico; è «a distanza», ma «ravvicinata»; riguarda la vita stessa di un bambino, ma attraverso l’adozione di sua madre. In una parrocchia, in un gruppo, in una associazione e in un movimento le occasioni per promuovere «Gemma» sono tante. C’è un modo permanente, semplice: basta una persona incaricata di raccogliere mensilmente ciò che ciascuno si è impegnato ad offrire. Ma ci sono anche le occasioni straordinarie che da sole possono consentire un Progetto Gemma: le feste, i matrimoni, i battesimi ed anche i momenti tristi, quando bisogna credere che la vita continua, nonostante tutto. «Progetto Gemma» ha incominciato ad operare nel maggio 1994. Esso è cresciuto per la dedizione dei volontari che lo hanno appassionatamente gestito e per mezzo della intera rete dei 260 Centri e Servizi di aiuto alla vita e dei 250 Movimenti per la Vita di tutta Italia.Fino al 30.6.2002 (data del V Rapporto al Parlamento del Movimento per la Vita sulla prevenzione all’aborto volontario in Italia) erano nati 6553 bambini «adottati» da 3449 persone con una erogazione complessiva di Euro 18.275.450 (lire 35.386.200.000).

Tra gli «adottanti», oltre ai singoli ed alle famiglie, va segnalato il rilevante numero delle parrocchie (50) e la presenza di alcuni Comuni (16).

Come funziona? Progetto Gemma consiste in una erogazione mensile per il periodo di un anno e mezzo di Euro 160,00 ad una mamma che deve affrontare una gravidanza difficile per ragioni economiche. Chi vuole divenire «adottante» telefona o scrive a «Progetto Gemma» presso la Fondazione Vita Nova, Via Tonezza, 3 20147 Milano. Tel 02-487.02890 – Fax 02-4870549. (Naturalmente, se risulta più agevole, un offerente si può rivolgere a un Cav locale o alla Segreteria nazionale del Movimento per la Vita Italiano di Roma – Tel. 06–86321901)

Il sito del Movimento per la vita

IL PAPA: L’ABORTO METTE IN PERICOLO LA PACE

Interruzioni volontarie di gravidanza in Toscana – Anno 2001

Den. Ospedale

 IVG 

CIVILE CARRARA (MS)+S. ANTONIO ABATE PONTREMOLI (MS)

      334

SS. GIACOMO E CRISTOFORO MASSA

      339

GENERALE PROVINCIALE LUCCA

      313

CIVILE P.LUCCHESI PIETRASANTA

      414

RIUNITI PISTOIA

      246

SS. COSIMO E DAMIANO PESCIA (PT)

      219

MISERICORDIA E DOLCE PRATO

      615

S. MARIA MADDALENA VOLTERRA (PI)

        37

F.LOTTI PONTEDERA (PI)

      458

CIVILE CECINA (LI)

      194

RIUNITI LIVORNO

      463

CIVILE PIOMBINO (LI)

      153

CIVILE ELBANO PORTOFERRAIO (LI)

        29

CIVILE BIBBIENA (AR)

        93

VAL TIBERINA SANSEPOLCRO (AR)

        76

AREA ARETINA NORD AREZZO

      318

MISERICORDIA MONTEVARCHI (AR)

      162

S. ANDREA MASSA M.ma (GR)

        67

S. GIOVANNI DI DIO ORBETELLO (GR)

      100

MISERICORDIA GROSSETO

      276

NUOVO OSPEDALE BORGO S.LORENZO (FI)

      121

S.M. ANNUNZIATA BAGNO A RIPOLI

      432

SERRISTORI FIGLINE V.A. (FI)

        40

S. GIUSEPPE EMPOLI (FI)

        33

DEGLI INFERMI S.MINIATO (PI)

      301

S.GIOVANNI DI DIO-TORREGALLI (FI)

      584

OSPEDALE DELL’ALTA VAL D’ELSA POGGIBONSI

      286

OSP. RIUNITI DELLA VAL DI CHIANA

      190

OSPEDALI PISANI (PI)

      354

LE SCOTTE SIENA

      274

COMPLESSO OSPEDALIERO CAREGGI – CTO (FI)

      665

Totale area fiorentina

  1.875

Totale Toscana

  8.186

Fonte dati: Regione Toscana – Elaborazione: Area integrazione socio-sanitaria e prog. obiettivo/FV