Toscana

FIRENZE, DANNEGGIATA DA VANDALI LA STATUA DEL NETTUNO IN PIAZZA DELLA SIGNORIA; INDIVIDUATO IL COLPEVOLE

Danneggiata la statua al centro della Fontana del Nettuno, in piazza della Signoria, a Firenze, un gruppo marmoreo opera cinquecentesca di Bartolomeo Ammannati. Dei giovani, poi fuggiti, ma ripresi dalle telecamere dei vigili urbani di stanza a Palazzo Vecchio, hanno tentato stanotte, tra le 3.26 e le 3.30, la ‘scalata’ del Biancone, come da sempre i fiorentini chiamano la statua. Una scalata riuscita solo ad uno dei tre, che però ha causato il distacco della mano destra del Biancone ed ha provocato altri danni. La mano, cadendo, ha infatti prodotto anche la rottura in tre pezzi del bastone tenuto in pugno dal Nettuno e la scheggiatura della conchiglia alla base della statua. Il tutto è avvenuto sotto l’occhio delle telecamere, ma i vigili urbani non hanno fatto in tempo a fermare i tre vandali, che appena compiuto il danno si sono dati alla fuga. I loro volti sono stati tuttavia memorizzati dall’occhio elettronico e tutta la documentazione sarà passata alla polizia. Nel pomeriggio gli autori del gesto vandalico sono stati individuati e fermati: sono due giovani fratelli (e non tre come era stato detto in precedenza) residenti a Scandicci. Lo ha riferito alla stampa il Sindaco di Firenze, Leonardo Domenici. Uno dei due giovani, quello che materialmente è salito sulla statua provocando il distacco della mano destra, la rottura del bastone impugnato dalla statua e la scheggiatura della conchiglia posta alla base, è rimasto ferito, cadendo di schiena sul marmo della fontana. Per questo si è recato in un ospedale fiorentino per farsi medicare. Ed è stato proprio nell’ospedale di Torregalli che il giovane, che di professione fa il cuoco in un ristorante fiorentino, è stato rintracciato. Gli inquirenti sono arrivati a lui grazie ai tabulati del bancomat della Banca Toscana in piazza Signoria: una guardia giurata l’aveva infatti notato mentre prelevava dallo sportello, poco prima di tentare la scalata del “Biancone”. Il giovane, che ha scagionato il fratello (“mi diceva di fermarmi”) ha confessato la bravata giustificandola con la voglia di scattare una foto con il telefonino dalla statua, in un momento di euforia. Nel gesto vandalico ha riportato la frattura del piede sinistro e varie escoriazioni.