Toscana
SMOG: DA GENNAIO BLOCCO AUTO EURO ZERO IN 16 COMUNI TOSCANI; MA 5 COMUNI NON FIRMANO
Bando totale per le autovetture, i ciclomotori e i veicoli merci (di peso inferiore a 3,5 tonnellate) Euro zero (ovvero non omologati alle direttive Cee del ’91 per le auto, del ’93 per i veicoli merci e del ’97 per i motorini) nel territorio di 16 comuni toscani dal primo gennaio 2006. Per altri otto Comuni della Regione il divieto di circolazione sarà limitato solo a due giorni alla settimana, il mercoledì e il giovedì, dalle 9 alle 17. Gli autobus Euro 0 si fermeranno invece la domenica in tutti i 24 Comuni. L’obiettivo é quello di ridurre entro i limiti di legge (attualmente 40 microgrammi per metro cubo) i livelli di concentrazione del PM10, le cosiddette polveri sottili, entro il primo gennaio 2010.
E’ l’effetto di un accordo firmato già nel 2003 dalla Regione, dall’Anci, dall’Urpt (Unione delle Province), dalle Province e dai Comuni di Bagno a Ripoli, Calenzano, Campi Bisenzio, Cascina, Firenze, Grosseto, Lastra a Signa, Livorno, Lucca, Pisa, Pistoia, Prato, Santa Croce sull’Arno, Scandicci, Sesto Fiorentino e Signa. In base ad un nuovo accordo firmato ieri, cui si aggiungono i Comuni di Arezzo, Capannori, Montecatini Terme, Poggibonsi, Poggio a Caiano, Pontedera, Siena e Viareggio, ma che non è stato siglato da Livorno, Lucca, Pisa, Pistoia e Prato, si prevede una graduale estensione dei limiti di circolazione fino ad arrivare nel 2008 al divieto totale di circolazione dal lunedì alla domenica, per 24 ore, delle autovetture, ciclomotori, veicoli merci Euro 0, ciclomotori Euro 1 a 2 tempi (non omologati alla direttiva europea del 1997), autovetture diesel Euro 1 (non omologate alla direttiva europea del 1994). Gli autobus Euro 0 rimarranno nei depositi la domenica e due giorni feriali. Chi sgarra pagherà una multa di 71 euro.
L’estensione dell’accordo è stata illustrata ieri mattina dall’assessore regionale all’ambiente Marino Artusa, dall’assessore comunale di Firenze Claudio De Lungo e da Mario Romanelli, responsabile del settore qualità dell’aria della Regione. “L’ampliamento dell’accordo è un passo importante – ha affermato Artusa – altri 8 Comuni si uniscono a quanti si erano già dati limiti precisi due anni fa. Inoltre è positivo che anche il trasporto pubblico non sia insensibile alla necessità della riduzione dell’inquinamento, visto che gli autobus più vecchi e inquinanti saranno fermi per un giorno a settimana. La riduzione del livello di PM10 registrata in 7 Comuni su 16 ci conforta nel valore delle nostre scelte”.
“Questo accordo evita i provvedimenti estemporanei ma avvia un percorso anche culturale – ha dichiarato Del Lungo – i cittadini devono capire che deve essere privilegiato l’interesse collettivo che è quello della salute”. Le auto Euro 0 in Toscana, secondo i dati Aci relativi al 2004, sono 406 mila, ovvero il 18% del parco auto complessivo. Quelle circolanti nei 24 Comuni dell’accordo, secondo Romanelli, sono però una percentuale di poco inferiore. La Regione ha anche stabilito un programma di incentivi (3,35 milioni di euro all’anno) per sostituire o modificare il veicolo inquinante che vengono suddivisi tra i Comuni in base alla popolazione e alla severità del grado di inquinamento. “Nei due anni scorsi – ha detto Romanelli – i contributi sono serviti soprattutto poer la sostituzione dei ciclomotori e per la trasformazione a gas delle auto”. In media, per convertire una macchina di piccola o media cilindrata da benzina a gpl costa 700 euro, che con i contributi regionali si riducono a 400.
I Comuni di Livorno, Lucca, Pisa, Pistoia e Prato non hanno però sottoscritto il nuovo accordo di programma proposto dall’assessore regionale all’ambiente, Marino Artusa, relativo alla riduzione delle emissioni delle sostanze inquinanti e alla prevenzione di fenomeni d’inquinamento atmosferico. Tra i motivi, c’é il mancato ampliamento delle risorse regionali disponibili per il rinnovo del parco veicolare. Pur condividendo le finalità e gli obiettivi contenuti nell’accordo e auspicando la ripresa di un confronto, si legge in una nota congiunta, i cinque Comuni chiedono un ulteriore approfondimento per perfezionare alcuni aspetti applicativi come ad esempio gli orari omogenei di applicazione delle restrizioni al traffico almeno in territorio comunali confinanti, la gradualità temporale di applicazione delle restrizioni alla circolazione a nuovi mezzi non inseriti nel precedente accordo sottoscritto nel 2003, la previsione di adeguate risorse per fare fronte agli impegni inseriti nel nuovo accordo proposto. La cosa che più non va giù del nuovo accordo è il fatto che “con l’ampliamento dell’accordo da 16 a 24 Comuni senza un aumento delle risorse disponibili si opera di fatto una riduzione del 30% delle risorse trasferite a ciascun sottoscrittore e da destinare agli incentivi per il rinnovo del parco veicolare”. Inoltre, si precisa, “la metodologia seguita per arrivare alla sottoscrizione dell’accordo non ha tenuto conto delle richieste di approfondimento preventivo avanzate dai Comuni Capoluogo presentando anzi alla firma un testo diverso rispetto a quello preventivamente presentato e approvato in sede locale”. “Il Comune di Pisa – ha spiegato l’assessore all’ambiente Paolo Ghezzi – ha già sottoscritto un accordo valido per tutto il 2006, con regione ed altri 15 Comuni. Non sono in discussione le finalità e gli obiettivi del nuovo accordo ma il testo che é stato sottoposto alla firma oggi a Firenze non era lo stesso che ci avevano inviato per l’approvazione in sede locale. Un accordo regionale, cui 5 comuni capoluogo non ritengono di aderire – ha concluso Ghezzi – credo che avrebbe meritato maggiore discussione soprattutto su un tema così importante come la qualità dell’aria”. (ANSA)