Toscana

AFGHANISTAN, AGENTI SEGRETI I DUE MILITARI ITALIANI LIBERATI; GLI SCONTRI SI ESPANDONO ANCHE A NORD-OVEST

Sono due agenti dei servizi segreti italiani – particolare fornito per prima dalla televisione araba “al-Jazeera” e ribadita dall’Ansa sulla base di fonti mantenute anonime – i due militari rapiti nella zona di Herat (nord-ovest del paese) tra sabato e domenica e liberati questa mattina nel corso di un’operazione militare che ha causato la morte di un numero imprecisato di rapitori (cinque secondo alcune fonti). L’area di Herat era una delle più tranquille dell’Afghanistan, ma il rapimento conferma che l’escalation degli scontri a sud, sta iniziando a interessare anche zone in precedenza “normalizzate”. D’altra parte, la scoperta nella provincia di Helmand di una base talebana ben organizzata e costituita di una serie di bunker, fa pensare che la guerriglia del movimento degli studenti (“taleb” significa studente) al potere nel paese fino all’invasione americana del 2001, sia in grado di alzare il livello della propria presenza con la creazione di strutture stabili. La base è stata espugnata nel fine settimana dopo combattimenti durati due giorni che hanno costretto alla fuga i civili residenti nell’area. Ieri sera, quasi a conferma che gli scontri non sono più limitati nel sud abitato prevalentemente dall’etnia pashtun (la stessa dei talebani), a nord c’è stato un attacco di talebani contro un convoglio scortato da alcune guardie del corpo afghane ingaggiate da una società americana. L’agguato sarebbe avvenuto a Farah, non lontano dal distretto di Shindand dove sono stati liberati i due militari italiani: secondo fonti della polizia, a restare uccisi sarebbero stati tre vigilantes e 21 talebani.Fonte: Misna