Toscana

Non è felice in Toscana la salute delle città

di Ennio Cicali

Delude la Toscana nell’identikit dell’Italia delle città, disegnato da Ecosistema Urbano, l’annuale ricerca di Legambiente sulla qualità ambientale delle 103 città capoluogo di provincia realizzata con la collaborazione scientifica dell’Istituto di ricerche Ambiente Italia e la collaborazione de il Sole 24 Ore.

Retrocede Siena, prima delle città toscane, che perde tre posizioni rispetto allo scorso anno (dal secondo al quinto posto nella classifica nazionale). Livorno ne guadagna 12, retrocede Prato, metà classifica per Pisa, battuta d’arresto per Firenze, segno meno anche per Grosseto, bella conferma di Massa. Bassa classifica per Arezzo, Pistoia e Lucca.

Ci sono città, come Siena, Pisa e Firenze, che hanno costruito nel tempo zone a traffico limitato significative, hanno una buona mobilità ciclabile, un servizio di trasporto pubblico che offre discrete possibilità. Agili nel promuovere lo sviluppo del solare termico o del fotovoltaico come nel caso di Siena, o nel lanciare politiche locali di efficienza e risparmio energetico come Livorno.

«Dalla classifica dei comuni toscani emerge una situazione di luci e ombre, dalla Toscana virtuosa sarebbe lecito attendersi di più» dichiara Piero Baronti, presidente di Legambiente Toscana.

Siena, è la prima città toscana a occupare il posto più alto nella classifica nazionale. Può vantare un ottimo trasporto pubblico, un buon risultato nel settore termico, una zona a traffico limitato particolarmente estesa, una buona qualità dell’aria, ma è agli ultimi posti per la produzione pro-capite di  rifiuti e consumo di carburanti. Peggiora anche l’inquinamento atmosferico.

Livorno, il capoluogo toscano che produce meno rifiuti, è nelle prime posizioni nazionali,  per il numero di auto circolanti ogni 100 abitanti. Per quanto riguarda il consumo di benzina e diesel invece è tra gli ultimi comuni della classifica.

Differenti, almeno in parte, i motivi che hanno portato Prato dall’ottava posizione alla diciassettesima. Nei primi posti nazionali, prima tra le città toscane, per il solare fotovoltaico, per il verde urbano, le aree verdi i consumi idrici.

Pisa è la prima città italiana per aree verdi, terza per estensione delle zone a traffico limitato Agli ultimi posti invece per la produzione pro-capite di rifiuti. La peggiore in Toscana  e tra le ultime 10 città italiane per consumo elettrico domestico.

Altre città toscane occupano la parte centrale della classifica nazionale. Firenze peggiora nei tre indici dell’inquinamento atmosferico e in quasi tutti gli indicatori legati alla mobilità e al trasporto pubblico. E’ ai primi posti per la domanda e l’offerta di trasporto pubblico, l’ isola pedonale e per estensione di zona a traffico limitato, è al sesto per il verde urbano. Troppi i rifiuti prodotti e i consumi domestici di elettricità. Note negative anche per Grosseto, seconda per il consumo di carburanti, tra i più alti in Toscana. Agli ultimi posti anche per le perdite di rete, con il 56% di acqua persa, e la produzione dei rifiuti. E’ la città toscana con meno verde urbano. In positivo vanta la minore concentrazione di polveri sottili.

A Massa, ancora sono molti i codici rossi: in Italia è il capoluogo di provincia  con la più alta concentrazione di rifiuti solidi urbani, al primo posto in negativo nella lista nazionale. Abbastanza bene la situazione riguardante l’ozono.

Tra gli ultimi della lista. Arezzo. Alta la produzione di rifiuti, E’ la città che consuma meno acqua. Ottima posizione in Italia per il fotovoltaico su edifici.

Pistoia è tra i comuni italiani, quella con la minore concentrazione di emissioni inquinanti e consumi idrici. Dopo Arezzo è il comune toscano che produce meno rifiuti. Tuttavia il consumo di carburanti è il più elevato delle città toscane. In fondo Lucca, prima in Italia per il verde fruibile e per l’ isola pedonale, primeggia anche per la raccolta differenziata. Tuttavia resta altissima la sua posizione in negativo per la quantità di rifiuti pro-capite prodotta, tanto da fargli occupare la parte bassa della scala.

Questa la fotografia che mostra un ‘immagine nitida della Toscana. Ecosistema urbano evidenzia che se da una parte i capoluoghi toscani fanno passi avanti per qualità dell’aria, zone a traffico limitato, il verde cittadino fruibile e non, è anche vero che per la produzione dei rifiuti, consumi energetici e idrici siamo di fronte ad una allarme rosso. Se da un lato ci sono primati da vantare, dall’altro ci sono ancora obiettivi da perseguire.

Auto e moto: primi in Europa E’ alto in Toscana il numero delle auto circolanti, 63 auto ogni cento abitanti. Uno dei valori più rilevanti riscontrati in Italia (60 auto ogni cento abitanti il dato nazionale) e negli altri paesi europei, dove l’indicatore si aggira intorno alle 50 auto per cento persone. Va detto che questa situazione non dipende da un  particolare amore dei toscani per l’auto, ma anche dalla inadeguatezza del trasporto pubblico che rende praticamente obbligatorio il ricorso al mezzo privato.

Sono Lucca e Arezzo, secondo Ecosistema urbano di Legambiente, a guidare la classifica con 66 auto ogni cento abitanti, seguono Siena (65), Grosseto e Pistoia (63), Prato e Pisa (62), Massa (59), Firenze e Livorno (53). Più della metà delle auto circolanti sono E3 e E4, rispondenti ai requisiti antinquinamento della Comunità europea.

Tra le novità di quest’anno l’introduzione nella ricerca dell’indicatore del numero di motocicli circolanti ogni 100 abitanti . Livorno è la città con più motocicli in circolazione, 23 ogni cento abitanti. Seguono Siena (19), Firenze (18), Pisa e Massa (16), Grosseto e Arezzo (13), Lucca (12), Prato e Pistoia (9).

La ricerca non dimentica le biciclette, assegnando un valore alle piste ciclabili. Grosseto è quella con il valore più alto per metri equivalenti ogni cento abitanti con 15,39. Tra le ultime Firenze 85,93) e Arezzo (5,40). Ultima Livorno con 1,35, al 71° posto della classifica nazionale.