Toscana

Giorno della Memoria: a Firenze riconoscimento per 14 deportati

Si è svolta in Prefettura, nella ricorrenza del «Giorno della Memoria», la cerimonia di consegna delle 14 medaglie d’onore del Presidente della Repubblica ai deportati della provincia di Firenze nei campi nazisti durante l’ultimo conflitto mondiale.

Il riconoscimento è stato ricevuto personalmente da Giusto Silvestroni, classe 1918, imprigionato a Herne in Germania dall’8 settembre 1943 al primo maggio 1945. Le altre medaglie, alla memoria, sono state assegnate ai familiari di Giuseppe Biagini, Guido Brontini, Remo Burlon, Franceschino Campioni, Gaetano Comunale, Gino Gabbrielli, Sanzio Gianni, Dino Grazzini, Giuseppe Martelli, Pietro Michelini, Raffaello Pertici, Giuseppe Settefonti e Duilio Tosini.

A conferire le decorazioni il prefetto Luigi Varratta insieme ai sindaci dei comuni di provenienza degli insigniti (Firenze, Barberino Valdelsa, Certaldo, Empoli, Montelupo Fiorentino, Pontassieve, Scandicci e Vinci). «Siamo qui per ricordare una pagina buia della nostra storia – ha detto il prefetto– nella quale sono accadute atrocità andate al di là di ogni limite della ragione umana. Vicende che ci hanno lasciato un patrimonio etico di enorme valore che appartiene alle società civili e democratiche del nostro tempo e che abbiamo il dovere di conservare. E di tramandare – ha aggiunto – soprattutto ai giovani perché riflettano su quello che è accaduto. Perché si impegnino a combattere le violenze, le intolleranze, le discriminazioni e le indifferenze. Occorre accettare le diversità  e agevolare e valorizzare l’integrazione delle culture, delle etnie e delle religioni. Questo è il senso del giorno della memoria. Le medaglie che oggi consegniamo, come risarcimento morale per le sofferenze patite, sono  – ha concluso Varratta- il simbolo della nostra gratitudine e della nostra riconoscenza».

Giovanni Buccianti, direttore dell’Osservatorio di Politica Internazionale dell’Università di Siena, ha tracciato una ricostruzione storica dell’Olocausto. In sala, le autorità civili e militari e i rappresentanti fiorentini delle associazioni nazionali degli ex internati e combattenti, partigiani e delle famiglie dei caduti e dei dispersi in guerra. Tra loro anche Alessio Ducci, presidente dell’ANED di Firenze (Associazione nazionale ex deportati), che è intervenuto con un personale commovente ricordo del padre Alberto sopravvissuto al campo di Mauthausen.