Toscana
A settembre un defibrillatore in ogni Coop, siglato l’accordo con la Regione
La novità partirà a settembre, ed è frutto di un progetto di Unicoop Firenze, formalizzato nel protocollo d’intesa siglato stamani in Palazzo Strozzi Sacrati, sede della giunta regionale, tra l’assessore al diritto alla salute e al welfare Stefania Saccardi e Daniela Mori, presidente del Consiglio di Sorveglianza di Unicoop Firenze.
Il Dae (Defibrillatore Automatico Esterno), se usato tempestivamente, consente di evitare la morte per arresto cardiaco. In Toscana, i Dae sono sui mezzi di primo soccorso e negli impianti sportivi. Grazie all’accordo firmato stamani, i 104 Dae verranno integrati nella rete regionale di pronto intervento sanitario: saranno installati in ogni supermercato Coop (in qualcuno ce ne sarà più di uno), consentendo un intervento immediato non solo sui clienti Coop, ma su chiunque possa essere vittima di un arresto cardiaco nelle vicinanze del negozio.
“In Toscana vogliamo diffondere in modo capillare la presenza dei defibrillatori, estendendone l’uso anche a personale non sanitario, adeguatamente formato – dice l’assessore Stefania Saccardi – Nella certezza che l’utilizzo del defibrillatore possa ridurre il numero di morti per arresto cardiocircolatorio in fibrillazione ventricolare, stiamo creando una vera e propria rete salvavita, che copra progressivamente tutto il territorio. Per questo abbiamo aderito molto volentieri a questo accordo con Unicoop, che ci consente di collaborare sia per la diffusione dei defibrillatori che per la formazione del personale”.
“Abbiamo ideato questo progetto sul quale abbiamo investito molto – ha commentato Daniela Mori – perché riguarda un terreno “trasversale” e fondamentale come quello della salute dei cittadini. Come cooperativa abbiamo a cuore la salute e il benessere dei nostri soci e clienti e della comunità, e con questo intervento vogliamo fare la nostra parte per dare un servizio vitale anche in un luogo ad alta frequentazione come un supermercato. Inoltre vorremmo fosse un’occasione per sensibilizzare sul tema e per mettersi a disposizione degli altri, imparando ad utilizzarlo: un modo per rompere quel muro di indifferenza e impotenza di fronte a situazioni critiche in cui in gioco c’è una vita, legata a quei pochi secondi che fanno la differenza”.
In Toscana una rete salvavita
La Regione Toscana è da anni impegnata nell’ambito della cardioprotezione, con la promozione di varie iniziative. Nel 2010 ha avviato un percorso, condiviso con il Comitato Regionale Toscana Federazione Italiana Giuoco Calcio – Lega Nazionale Dilettanti, che ha consentito di dotare di defibrillatori semiautomatici esterni più di 150 impianti sportivi calcistici presenti sul territorio regionale.
In attuazione del Decreto interministeriale 18 marzo 2011, la Giunta regionale toscana ha approvato, già nel 2011 (delibera n.1002), il “Programma unico regionale per la diffusione e l’utilizzo dei defibrillatori semiautomatici esterni”, che ha consentito di dotare di Dae tutti i mezzi di primo soccorso con personale soccorritore volontario, appartenenti alle associazioni di volontariato e alla CRI operanti nel sistema sanitario 118 ed alcuni specifici Reparti del Corpo della Guardia di Finanza Toscana.
Con la legge regionale 22/2013, sostituita dalla legge regionale 68/2015, è stato introdotto l’obbligo dei defibrillatori in tutti gli impianti sportivi presenti nel territorio regionale e la presenza di personale abilitato al loro utilizzo.
L’impegno di Unicoop per la diffusione della defibrillazione
Unicoop Firenze aveva espresso la volontà di attuare un progetto finalizzato a favorire la diffusione della defibrillazione precoce tramite la collocazione di Dae presso tutti i suoi supermercati, e aveva chiesto la collaborazione dei servizi 118, per effettuare la formazione specifica del proprio personale, del personale dei negozi che si trovano nei centri commerciali dove si trova la Coop, e dei soci che aderiranno al progetto. La Regione ha accolto ben volentieri la proposta, perché una maggiore diffusione della cultura della defibrillazione nella popolazione porterà sicuri benefici nel trattamento e nella sopravvivenza dei pazienti colti da eventi cardiaci improvvisi. Da qui l’accordo, per sviluppare una collaborazione finalizzata a favorire la diffusione sul territorio regionale dei Dae e della formazione del personale “laico” al loro utilizzo.
L’accordo siglato oggi
Nell’accordo, Unicoop si impegna ad acquisire i defibrillatori semiautomatici esterni e a collocarli presso tutti i supermercati presenti sul territorio regionale; a finanziare la formazione del proprio personale, del personale dei negozi che si trovano nei centri commerciali dove opera e dei soci che volontariamente aderiranno al progetto; a donare ai servizi 118 che erogheranno la formazione apparecchi Trainer per la formazione e manichini per l’addestramento BLSD (Basic Life Support Defibrillation); a provvedere all’attività di manutenzione, ordinaria e straordinaria, dei Dae, ai fini del loro corretto mantenimento in esercizio; a comunicare alla Centrale operativa 118 territorialmente competente le informazioni relative all’indirizzo del punto vendita, alla dislocazione del defibrillatore all’interno del punto vendita e ai recapiti telefonici del referente cui fare riferimento in caso di attivazione in emergenza del defibrillatore.
Regione Toscana si impegna a organizzare ed effettuare, tramite i servizi 118 di competenza territoriale, la formazione del personale, individuato da Unicoop Firenze, all’uso dei defibrillatori semiautomatici in ambito extraospedaliero, che preveda la partecipazione di 16 discenti e 2 istruttori; monitorare e supervisionare l’attuazione e l’andamento del Progetto.
Gli episodi di arresto cardiaco improvviso e la defibrillazione
Ogni anno nei Paesi del mondo occidentale si registrano casi di arresto cardiaco improvviso, con una frequenza di un caso su 1.000 abitanti l’anno. La defibrillazione precoce rappresenta il sistema più efficace per garantire le maggiori percentuali di sopravvivenza.
L’arresto cardiaco colpisce chiunque, senza tener conto di età, sesso, razza o condizione sociale e senza alcun segno premonitore, tanto che l’80% degli episodi avviene fuori delle strutture ospedaliere. In Italia si contano ogni anno 70.000 casi di morte cardiaca improvvisa, cioè una persona su mille, circa 200 persone al giorno, una ogni 8 minuti e attualmente solo il 2% viene salvato, anche a causa dalla scarsa presenza di defibrillatori sul territorio.
L’evento che causa l’arresto cardiaco improvviso è nell’85% dei casi la fibrillazione ventricolare, risolvibile solo con la somministrazione di uno shock da parte di un defibrillatore. Il tempo per intervenire è strettissimo, 4-5 minuti al massimo: le percentuali di sopravvivenza diminuiscono del 7-10% al minuto se non si interviene con il defibrillatore. Se una vittima di un arresto cardiaco non è defibrillata entro 10 minuti, le sue possibilità di sopravvivenza sono meno del 2%. Se il cuore non riparte entro i primi 5 minuti, il paziente può ricevere danni cerebrali irreversibili.