Lucca
Lucchesia, turisti in aumento nei primi sei mesi del 2023 ma non siamo ai livelli pre-pandemia
Il chiaroscuro continua a caratterizzare il settore turistico anche nel secondo trimestre 2023 in regione e in Lucchesia, secondo l’ultimo report di Federalberghi Toscana e delle altre associazioni di categoria.
Anche Irpet Toscana conferma che per i primi 6 mesi si sta cercando di recuperare il gap con i livelli pre-pandemia, del 2019, ma manca ancora un 10% di presenze turistiche nonostante la crescita rispetto al 2022. La dinamica dei flussi turistici da gennaio a giugno avvalora le considerazioni e le aspettative positive sulla congiuntura turistica regionale del 2023 formulate nel «Rapporto annuale».
La crescita delle presenze rispetto allo stesso periodo del 2022 è infatti accentuata (+23,1%) ed è trainata dalla componente internazionale (+45,2%) in particolare extraeuropea (+88,4%). Il gap complessivo di presenze turistiche rispetto ai primi 6 mesi del 2019 tende, dunque, a ridursi ed alla fine di giugno è quantificabile intorno al -9,9%. Dello stesso avviso Federturismo.
«Il 2023 sta mettendo alla prova l’intero settore turistico italiano – commentano su sito web di Federturismo – dobbiamo fare fronte a una serie di sfide, tra cui il cambiamento climatico e l’inflazione, che stanno cambiando il volto del turismo. Nonostante tutto, siamo fiduciosi nella nostra capacità di adattamento e resilienza. La Toscana rimane una destinazione turistica privilegiata e continueremo a lavorare per garantire che rimanga accessibile e accogliente per tutti».
A preoccupare sono soprattutto le ondate di calore che hanno creato non pochi problemi e disagi anche in Toscana e in Lucchesia. «Quanto è successo quest’estate – scrive la presidente di Federturismo Confindustria Marina Lalli – è un campanello d’allarme che impone a tutti noi una riflessione perché ondate di calore sempre più frequenti e intense potrebbero portare nei prossimi anni a cambiare le abitudini dei turisti, modificando la geografia delle vacanze verso destinazioni più fresche rispetto al sud Europa o a far slittare, soprattutto nel caso della clientela straniera, le vacanze in primavera- autunno».
Lucca e provincia
Tante presenze dunque anche a Lucca e in provincia, ma la settimana di Ferragosto, come un po’ tutto il mese, è rimasta ben lontana dal tutto esaurito. In città e in Versilia i turisti ci sono stati, ma non tanti quanti le associazioni di categoria si aspettavano. Stando ai dati di Federalberghi che parlano di un calo di presenze nelle strutture ricettive, intorno ai 20 punti percentuali: «Questo Ferragosto è stato registrato un calo di presenze in città e provincia che però non riguarda soltanto le strutture ricettive – si legge in una nota del presidente Bonino – il calo è sintomatico se si osservano gli aumenti che ci sono stati nelle spese, soprattutto per le materie prime. Questo ha portato ad un calo del turismo soprattutto di famiglie italiane». Il calo come detto si aggira intorno ai 10 punti percentuali, in media, ma non è semplice mettere questo dato in relazione ai due anni precedenti caratterizzati dalla pandemia e unirli agli altri dati che non riguardano solo gli hotel e gli alberghi. Bisognerà attendere il report definitivo sui dati estivi del 2023 che arriveranno solo nei prossimi mesi per capire bene cosa sia successo anche a Lucca e provincia per quanto riguarda il turismo in generale, ma insomma pare ormai chiaro e consolidato il dato che ha visto un aumento di presenze rispetto al 2022 ma ancora indietro di circa il 10% in totale rispetto al 2019. Su questo sembra siano tutti d’accordo.
Le riflessioni sulla crisi economica, le guerre nel mondo, soprattutto in Ucraina, i rincari dei costi dell’energia, in aumento proprio a ridosso dell’estate che hanno provocato un effetto a cascata su tutti i prezzi in generale, i cambiamenti climatici e gli eventi meteo estremi, comprese le terribili ondate di calore, sono temi all’ordine del giorno nei vari consessi politici, perché questi fattori oltre a influenzare la vita di tutti hanno certamente influito anche e soprattutto sul turismo italiano e straniero. Del rapporto tra ondate di calore e turisti ne torneremo a parlare nei prossimi numeri del settimanale.