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Nicaragua: terza Settimana Santa consecutiva senza processioni
Denunciate nuove intimidazioni della polizia ai sacerdoti

Per il terzo anno consecutivo, in Nicaragua, tutte le celebrazioni della Settimana Santa che sta per iniziare, come la Via Crucis e gli atti penitenziali, si svolgeranno solo all’interno delle chiese, a causa delle restrizioni imposte dal regime di Daniel Ortega e Rosario Murillo. La conferma arriva dai programmi che le diocesi e le parrocchie stanno diffondendo in queste ore, come riporta il sito indipendente Despacho 505.
La cattedrale metropolitana di Managua invita i fedeli a vivere la Settimana Santa con lo sguardo rivolto a Cristo risorto come fonte di speranza: “Meditando piamente i misteri della passione del Signore, possiamo sentirci spinti a corrispondere al suo amore e, celebrando la sua gloriosa risurrezione, possiamo rafforzare la nostra speranza e comunicarla con gioia agli altri”. Nel frattempo, l’attivista e avvocata nicaraguense in esilio Martha Patricia Molina ha denunciato le nuove dinamiche repressive del regime di Daniel Ortega e Rosario Murillo contro la Chiesa cattolica, che includono nuovi modelli di intimidazione e controllo all’interno delle chiese.
Secondo Molina, quest’anno la polizia nazionale ha iniziato a entrare nelle chiese cattoliche armata e in uniforme, non a scopo di protezione, ma per monitorare e intimidire i fedeli e il clero. “Entrano nelle chiese armati, in uniforme e pretendono che i sacerdoti si facciano fotografare con loro per dare una falsa immagine di normalità e sostegno”, ha dichiarato Molina al sito indipendente “100%Noticias”. Ha anche denunciato l’emergere delle cosiddette “visite di cortesia”, una tattica che consiste nel presentarsi senza preavviso a casa dei sacerdoti per minacciarli direttamente. “Li avvertono che se usciranno in processione saranno arrestati. Queste visite vengono fatte direttamente dai capi della polizia di ogni stazione”.