Italia
Alfieri della Repubblica, premiati due giovani toscani
L'attestato è stato consegnato dal presidente Mattarella a Francesco, 18 anni, è di Greve in Chianti (Firenze) e a Niccolò, 16 anni, è di Carrara

“Si tratta di interpretare la vita in maniera positiva, in maniera in cui si avverte la necessità e la capacità di superare le difficoltà proprie – quelle di salute o di altro genere – di aiutare gli altri a superarle, di spendersi per aiutare chi è in difficoltà, di impegnarsi per il bene comune, per la ricerca di condizioni migliori per tutti”. Lo ha affermato questa mattina il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, rivolgendosi ai nuovi Alfieri della Repubblica nella cerimonia di consegna degli Attestati d’onore svoltasi al Quirinale.
Due di loro sono toscani e molto giovani. Si tratta di Francesco PRATESI (7/2/2007), residente a Greve in Chianti (FI) che è stato premiato “per l’entusiasmo e la competenza con cui ha aiutato la Croce Rossa a migliorare i propri servizi, attraverso l’ideazione di un nuovo programma informatico” e di Niccolò RICCI (5/2/2009), residente a Carrara “per avere, senza esitazione, praticato una difficile manovra di disostruzione delle vie respiratorie, salvando la vita a una collaboratrice scolastica che rischiava di soffocare”.
“Credo che tutte voi e tutti voi, quando avete avuto la notizia di essere stati designati come Alfieri, siate rimasti sorpresi, qualcuno forse anche incredulo”, ha osservato il Capo dello Stato, aggiungendo che “questo conferma la bontà delle scelte fatte, perché la vostra reazione ha dimostrato che considerate quel che avete fatto, le iniziative assunte, le scelte fatte, i comportamenti adottati, come normali. E questa è la verità: siete persone normali, che interpretano la normalità in maniera positiva. Come voi, in Italia, tante altre ragazze e ragazzi lo fanno. Voi qui li rappresentate, ne siete espressione”.
“C’è un vecchio detto, secondo il quale le cattive notizie corrono più veloci di quelle buone. In realtà è vero in parte, Aldo Moro, oltre 50 anni fa, scriveva che “il bene non fa notizia ma c’è”. E questo è vero, ma noi qui vorremmo, questa mattina, come altre volte è avvenuto, evitare che ci si rassegni a questa sorta di supremazia delle cattive notizie e indicare che – quale che sia la velocità con cui trasmettono – quelle positive sono più solide, perché appunto consolidano la società, la vita comune, la irrobustiscono, consentono di progredire. Questa è la forza, la grande dimostrazione di senso della vita positivo, che i comportamenti premiati esprimono”. Lo ha affermato questa mattina il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, rivolgendosi ai nuovi Alfieri della Repubblica nella cerimonia di consegna degli Attestati d’onore svoltasi al Quirinale.
“Vedete – ha osservato il Capo dello Stato –, in quello che avete fatto – e che, ripeto, come voi tante e tanti ragazzi e ragazze fanno – c’è il rifiuto di una concezione diversa, alternativa nella vita, che c’è sempre stata nella storia umana: quella di chi pensa che la società, la vita sociale, si esaurisca nell’affermare il proprio personale interesse, indifferenti alle esigenze altrui, anzi sovente calpestando le esigenze altrui”. “Questo – ha proseguito – è un modello alternativo che c’è sempre stato nella storia umana, ma quello che la fa progredire è quello a cui voi avete ispirato i vostri comportamenti e, ripeto, come voi tante ragazze e tanti ragazzi, fortunatamente, nel nostro Paese”. “Quello che fa progredire, appunto, perché quell’altra versione, quell’altra visione della vita, inaridisce la vita sociale e, in realtà, inaridisce anche chi la pratica e la persegue, perché riduce la vita umana, la condizione umana nella società, a una somma di solitudini che si scontrano fra di loro e questo davvero rende arida la società e le persone”. “Per questo – il riconoscimento di Mattarella – io vorrei ringraziarvi molto”.