Papa Leone XIV

Leone XIV: udienza, “chiamati a seminare la pace”

L'udienza generale sul tema della speranza. "Nel mese di maggio preghiamo il rosario". Cita il Seminatore di Van Gogh

“In un mondo diviso e ferito dall’odio e dalla guerra siamo chiamati a seminare la speranza e a costruire la pace!”. È l’invito del Papa, ndopo la catechesi dell’udienza generale in piazza San Pietro. “In questo mese mariano, vorrei ribadire l’invito della Vergine di Fatima: pregate il rosario ogni giorno per la pace”. È l’appello del Papa. “Insieme a Maria, chiediamo che gli uomini non si chiudano a questo dono di Dio e disarmino il loro cuore”, l’invito. “In questo mese, dedicato alla Madonna, vi invito a recitare il Santo Rosario, mezzo efficace per ottenere la vera pace nei nostri cuori”, ha raccomandato anche ai fedeli di lingua araba.

Nella sua prima udienza generale in piazza San Pietro, il Papa ha ripreso il ciclo di catechesi giubilari sul tema “Gesù Cristo Nostra Speranza”, iniziate da Papa Francesco, annunciando che sarà questo il tema per tutto l’anno giubilare. Le parabole di Gesù, ha spiegato Leone XIV, “ci aiutano a ritrovare la speranza, perché ci mostrano come Dio opera nella storia”. La prima parabola scelta dal Pontefice è quella del seminatore, definita “una specie di introduzione a tutte le parabole”. 

“Non possiamo concludere questo nostro incontro senza ricordare con tanta gratitudine l’amato Papa Francesco, che proprio un mese fa è tornato alla casa del Padre”. Leone ha concluso la catechesi della sua prima udienza generale, che coincide con il trigesimo di Papa Francesco, ricordando il suo predecessore, al termine dei saluti in lingua italiana. E proprio seguendo le orme di Bergoglio, Papa Prevost ha deciso di riprendere il suo ciclo di catechesi su “Gesù Cristo”, nostra speranza, che continueranno per tutto l’anno giubilare.

“Raccontando il modo in cui il seme porta frutto, Gesù sta parlando anche della sua vita”. Lo ha sottolineato il Papa, nella catechesi della sua prima udienza generale in piazza San Pietro, dedicata alla parabola del seminatore. “Gesù è la Parola, è il Seme”, ha spiegato: “E il seme, per portare frutto, deve morire. “Questa parabola ci dice che Dio è pronto a sprecare per noi e che Gesù è disposto a morire per trasformare la nostra vita”, ha sintetizzato il Pontefice, che poi ha citato “quel bellissimo dipinto di Van Gogh: ‘Il seminatore al tramonto’”: “Quell’immagine del seminatore sotto il sole cocente mi parla anche della fatica del contadino. E mi colpisce che, alle spalle del seminatore, Van Gogh ha rappresentato il grano già maturo. Mi sembra proprio un’immagine di speranza: in un modo o nell’altro, il seme ha portato frutto. Non sappiamo bene come, ma è così”. “Al centro della scena, però, non c’è il seminatore, che sta di lato, ma tutto il dipinto è dominato dall’immagine del sole, forse per ricordarci che è Dio a muovere la storia, anche se talvolta ci sembra assente o distante”, ha commentato Leone XIV: “È il sole che scalda le zolle della terra e fa maturare il seme”. “In quale situazione della vita oggi la parola di Dio ci sta raggiungendo?”, la domanda finale ai fedeli: “Chiediamo al Signore la grazia di accogliere sempre questo seme che è la sua parola. E se ci accorgessimo di non essere un terreno fecondo, non scoraggiamoci, ma chiediamo a Lui di lavorarci ancora per farci diventare un terreno migliore”.