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Venezuela: appello dei vescovi, «far entrare gli aiuti umanitari è un dovere morale»

«Si ascolti il grido del popolo e si lascino entrare e distribuire in pace gli aiuti umanitari»: è il forte appello, rivolto al governo di Nicolas Maduro, lanciato poco fa in conferenza stampa a Caracas dai vescovi del Venezuela, tra cui il cardinale Baltazar Porras, arcivescovo di Mérida e amministratore apostolico di Caracas.

«Il Paese ha bisogno di aiuti umanitari. Il regime ha l’obbligo di affrontare i bisogni della popolazione e al fine di facilitarne l’ingresso e la distribuzione, evitando ogni tipo di violenza repressiva», affermano in una nota firmata da mons. José Luis Azuaje Ayala, arcivescovo di Maracaibo e presidente della Conferenza episcopale venezuelana, dai due vicepresidenti mons. Mario Moronta Rodríguez, vescovo di San Cristóbal e mons. Raúl Biord Castillo, vescovo di La Guaira e dal segretario generale mons. José Trinidad Fernández Angulo, vescovo ausiliare di Caracas.

«Chiedere e ricevere aiuto non è tradimento della patria», precisano, riferendosi al fatto che la richiesta di aiuti umanitari alla comunità internazionale è stata inoltrata dall’Assemblea nazionale e dal presidente autoproclamato ad interim Juan Guaidò. Secondo i vescovi «è un dovere morale che riguarda tutti noi»,  per fare fronte alle carenze di cibo e farmaci «e alle drammatiche emergenze subite dal popolo venezuelano». La Conferenza episcopale venezuelana reitera anche l’appello alle forze armate «perché si mettano a fianco del popolo a cui appartengono» e «secondo coscienza, non obbediscano ad ordini che vanno contro la vita e la sicurezza della popolazione». In questa occasione, puntualizzano, «permettano l’ingresso e la distribuzione degli aiuti internazionali».

La Caritas del Venezuela, come già fa da tempo aiutando la popolazione, si mette a disposizione con la sua esperienza e umanità.