Vita Chiesa

Marina di Bibbona, la “parrocchia d’estate”

Il paese conta un centinaio di abitanti, ma nel periodo delle vacanze si arriva fino a centomila persone: molti sono turisti abituali che tornano ogni anno. Il parroco, don Paolo Ferrini: «C’è molta richiesta di ascolto, che diventa anche direzione spirituale»

di Claudia Frascherelli
L’Estate è tempo di cambiamenti, di vita all’aria aperta e, soprattutto, di apertura verso spazi e persone diverse. Non fanno eccezione nemmeno le parrocchie, specie quelle situate in località di mare, che in questi mesi estivi in qualche modo si trasformano. Come ci racconta don Paolo Ferrini, da nove anni parroco a La California e a Marina di Bibbona (in diocesi di Volterra) che il cambiamento lo sta vivendo in prima persona, visto il suo trasferimento a settembre come parroco, a Casole di Val d’Elsa.
«Marina di Bibbona ha la caratteristica – spiega don Paolo – di essere uno spazio sul mare che tutto l’anno ha un centinaio di abitanti, ma in estate può accogliere fino a ottantamila, centomila persone. Nel ‘91 qui fu eretta l’attuale chiesa, congegnata molto bene dal suo architetto, il vescovo di Livorno, monsignor Simone Giusti, chiesa costruita proprio nella consapevolezza di venire usata soprattutto d’estate, perché d’inverno, non essendoci abbastanza abitanti, chi sta a Marina di Bibbona si sposta per le celebrazioni a La California. La chiesa di Marina, con la sua grande platea esterna di panche in pietra, può ospitare fino a cinquecento persone a sedere, grazie anche alla sua grande vetrata che si apre all’esterno permettendo a quelli che si trovano fuori, di vedere il presbiterio, quindi di partecipare bene alla Messa».
«Nel tempo purtroppo – continua don Ferrini con un pò di rammarico – la partecipazione è un po’ diminuita ma ogni domenica ci sono circa 250 persone per ogni Messa. È anche vero che i turisti che partecipano alle celebrazioni sono quelli che non perderebbero per niente al mondo la Messa domenicale, perché in estate, in vacanza, è facilissimo, soprattutto per chi non è molto motivato, lasciare la Messa. Di conseguenza abbiamo delle assemblee liturgiche “molto qualificate” e questo rende tutto molto più semplice: è facile trovare chi proclama la Parola di Dio, chi può aiutare a cantare, perché magari nella sua parrocchia anima il canto. C’è, quindi, una preghiera all’unisono, un cantare insieme, perché la gente, abituata a frequentare, conosce bene i canti. Ad esempio ho tre ministri della comunione che vengono da tanti anni in vacanza qui, in campeggio o in bungalow, che partecipano attivamente alle celebrazioni, alcuni sono in pensione e quindi stabilmente, ogni anno, per due o tre mesi fanno i ministri. Oppure persone che in parrocchia abitualmente animano il canto e, quando arrivano, si rendono disponibili o suonando la nostra tastiera o con la loro chitarra».
Insomma il ministero non va mai in vacanza: «Mi aiutano un diacono – continua don Paolo – e due giovani sacerdoti, studenti indiani che, a turno, vengono qui, inoltre ho sempre chiesto aiuto e collaborazione ai sacerdoti della diocesi. Altra cosa importantissima è l’aspetto della confessione, c’è infatti davvero molta richiesta per questo sacramento, sia per la confessione che per l’ascolto, che diventa anche direzione spirituale e questo per una serie di motivi: un po’ perché l’estate, con i suoi ritmi più rilassati, dona più tempo alle persone; poi forse anche perché c’è la possibilità in vacanza, di essere ascoltati da un sacerdote che non è il tuo, che non ti conosce e, questo, permette più facilità ad aprirsi e, quindi, anche persone che vivono situazioni di vita un po più complesse si aprono maggiormente. Insomma c’è molta richiesta e io “sfrutto” tanto i sacerdoti della diocesi, che rispondono con tanta disponibilità».
Negli anni poi, ricorda ancora don Paolo, «abbiamo avuto il nostro vescovo, che per una domenica è stato tutto il giorno nelle varie messe di Marina di Bibbona, quindi c’era la sua presenza, la sua parola. Quest’anno avevo provato a chiedere all’arcivescovo di Firenze, monsignor Gambelli, che ha fatto il seminario con me, ma ha tantissimi impegni e non so se ce la farà a venire. Da noi i turisti sono prevalentemente toscani e del nord Italia, c’é una bassa percentuale di stranieri e quindi invitare nel tempo, a rotazione, i vescovi della nostra regione, ha avuto anche l’effetto bello di persone di quella diocesi che potevano incontrare il proprio vescovo alla Messa; nel tempo sono venuti spesso anche il vescovo di Massa Marittima, il vescovo di Prato, il vescovo di Fiesole».
A Marina di Bibbona, spiega ancora don Paolo, il cinquanta per cento di presenze tornano in vacanza da tanto tempo: «Dal punto di vista ecclesiale, si è creata una specie di parrocchia estiva, quindi le persone che partecipano le conosci bene, si creano delle relazioni, dei rapporti molto belli, è successo sia a me che ai parroci precedenti. Questo ti permette di svolgere alcuni servizi anche d’estate. Negli anni ho fatto diverse cose, come la proposta di lectio divina in estate, all’aperto, chiamando dei sacerdoti, religiosi, religiose della diocesi». E, fra le tante proposte estive, anche quella di una «sosta in preghiera» prima di andare al mare: «Nella chiesina sempre aperta, in pineta, intitolata alla Madonna Stella del mare, non si celebra la Messa, ma le persone possono sostare, fermarsi a meditare, lì trovano libretti per la preghiera, Vangeli, la Bibbia e, essendo una chiesa verso il mare, è più di passaggio, rispetto alla chiesa principale più lontana, più nascosta».
Un altro evento importante è la processione mariana attorno alla festa per l’Assunta con l’immagine della Madonna, dalla chiesa «Cristo Nostra Pace» alla cappellina, passando per le vie di Marina, che quest’anno sarà il 10 agosto. Inoltre ritorna, a gran richiesta, la processione sul mare, il 14 agosto, quindi una doppia processione con la presenza del vescovo Roberto Campiotti. «La processione a terra è molto bella perché, comunque, passa nella parte più centrale di Marina di Bibbona dove c’è tanta gente, passiamo anche in mezzo a turisti che affollano strade e locali e devo dire che tutti ascoltano con molta partecipazione, la gente si fa il segno della croce, c’è tanto rispetto».
Non manca nemmeno la proposta dell’adorazione: per lo più silenziosa, a volte animata col rosario, una volta a settimana prima della Messa, il venerdì, oltre alla Messa il sabato sera alle 21,30.
«Il rapporto che si è creato con le persone in questi nove anni – conclude don Paolo – è stato davvero un rapporto di affetto, ho stretto delle amicizie molto belle con alcune persone, quindi nel dispiacere di andar via dalla parrocchia, c’è il dispiacere di dover lasciare sia i miei parrocchiani abituali, di tutto l’anno, sia i parrocchiani estivi».