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Odeh, “un amico”: il palestinese ucciso frequentava La Vela
Il giovane palestinese ucciso in Cisgiordania aveva frequentato i campi internazionali dell'Opera La Pira

Odeh Muhammad Khalil al-Hathalin (o come si firmava sulle testate internazionali Awdah Hathaleen), il giovane palestinese di 31 anni ucciso in Cisgiordania da un colono israeliano, aveva un profondo legame con la Toscana. Negli ultimi tre anni aveva partecipato al campo internazionale dell’Opera Giorgio La Pira al villaggio La Vela, a Castiglione della Pescaia. Lo racconta, sul numero di Toscana Oggi in uscita in questi giorni, Giacomo Mininni, critico cinematografico del settimanale, che in questi anni era rimasto in contatto con Odeh anche per la comune passione per il cinema: il giovane palestinese infatti aveva partecipato alla realizzazione del film “No other land” che racconta proprio i soprusi compiuti dai coloni israeliani nel suo villaggio. “Era un amico – racconta Mininni – sentirci durante l’anno era un rito, rivederci era una festa. Mi mancherà la sua voce, mi mancherà vederlo correre dietro al pallone sul campo da calcio al villaggio La Vela, mi mancherà perfino vederlo mettersi in disparte, assorto, a leggere notizie da casa mai buone”. Odeh, spiega, “era un attivista noto in tutta l’area, denunciava le violenze e i soprusi dei coloni illegali, dava voce a chi non ne aveva, tentava la via della non violenza di fronte all’ottusa brutalità di chi neanche lo vedeva come umano. Si è messo davanti all’ennesima ruspa mandata a demolire il villaggio, ed è stato abbattuto da un colpo di pistola, la sua vita spenta come un interruttore. Si chiamava Odeh Muhammad Khalil al-Hathalin. Un uomo di pace. Un amico”.