Fiesole

Giubileo, i giovani fiesolani hanno passato la Porta Santa in San Giovanni in Laterano

Don Francesco Rizzi, responsabile della pastorale giovanile, racconta il passaggio della Porta Santa. Come giovani pellegrini "ripartiamo con lo sguardo rivolto a Cristo, pronti a lasciarci guidare dallo Spirito"

Nella gioia del Giubileo, oggi i 120 giovani della diocesi di Fiesole hanno vissuto un momento di grazia attraversando la Porta Santa nella Basilica di San Giovanni in Laterano, madre di tutte le chiese di Roma e del mondo. Un gesto semplice, ma carico di significato: come popolo di Dio in cammino, siamo entrati nella casa del Padre per riconoscere la sua misericordia e per rinnovare la nostra fede nel cuore stesso della Chiesa.

Passata la Porta Santa siamo stati accolti nella cappella Corsini, un pezzo di terra fiesolana al cuore della Chiesa Madre Cattedrale di Roma.

Qui abbiamo celebrato l’Eucaristia, con una particolare intenzione per la nostra Diocesi, chiedendo l’intercessione del nostro compatrono Andrea, e avvolti dalla bellezza abbiamo fatto spazio all’incontro profondo con il Signore.

L’omelia del Vescovo Stefano Manetti ha avuto come filo conduttore le parole del salmo di oggi: «Esultate in Dio vostra forza».

Il Giubileo, ci ha ricordato, non è solo un evento da vivere con entusiasmo esteriore, ma è una chiamata alla conversione, un invito a rileggere la nostra storia personale alla luce della misericordia. Come Bartimeo, anche noi siamo chiamati a riconoscere che Dio compie meraviglie nella nostra vita, spesso silenziosamente, sempre con fedeltà.

“Il Signore sta scrivendo nella nostra vita una storia di salvezza”: il Vescovo ci ha aiutati a vedere come Dio non è spettatore distante, ma autore e compagno del nostro cammino. Ogni passo che facciamo verso di Lui — anche attraverso dubbi, fatiche e cadute — fa parte di una trama più grande: la storia di salvezza che il Signore tesse con pazienza nella vita di ciascuno.

Giovani pellegrini, costruttori di futuro: attraversare la Porta Santa non è un punto di arrivo, ma una partenza. Come giovani pellegrini, ripartiamo con lo sguardo rivolto a Cristo, pronti a lasciarci guidare dallo Spirito. Il Giubileo ci invita a osare il bene, a scegliere il Vangelo come bussola, e a costruire un futuro più umano e più fraterno.