Cultura & Società

Firenze, il “Poliedro di San Lorenzo”: un dono che unisce arte, fede e comunità

Il 10 agosto sarà donato all’Arcivescovado e al Comune dall’Opera Medicea Laurenziana. Quest’anno la Croce riporta un motivo ispirato alle tegole che rivestono la cupola Sagrestia Nuova

Un simbolo di luce, unità e memoria che si rinnova ogni anno nel cuore di Firenze. Domenica 10 agosto, alle ore 11, nella Basilica di San Lorenzo, l’Opera Medicea Laurenziana rinnoverà la tradizione inaugurata nel 2023 con la donazione del “Poliedro di San Lorenzo” all’Arcivescovado e al Comune di Firenze, in occasione della festa del copatrono della città.

L’omaggio, diventato ormai appuntamento annuale, è un’opera d’arte di alto artigianato, realizzata in argento dalla Bottega Orafa Paolo Penko. Il manufatto riproduce fedelmente, nelle forme e proporzioni, il poliedro ideato da Michelangelo Buonarroti e posto a coronamento della lanterna della Sagrestia Nuova della Basilica: una figura geometrica dalle sessanta facce, scelta dal genio rinascimentale per la sua capacità di riflettere la luce in modo scintillante, espressione visibile della “quintessenza del fuoco”. Una metafora potente dello Spirito Santo, della luce divina, ma anche – oggi più che mai – dell’armonia possibile tra diversità, nella comunità ecclesiale come in quella civile.

Il significato simbolico dell’opera è stato sottolineato più volte dal magistero di Papa Francesco, che ha scelto proprio il poliedro come figura della comunione autentica: un’unità che non cancella le differenze, ma le valorizza, legandole in un’unica forma armonica. Un messaggio di straordinaria attualità, soprattutto in un tempo segnato da fratture e polarizzazioni.

Per la terza edizione del dono, il Poliedro si arricchisce di una decorazione ispirata alle tegole in cotto della cupola della Sagrestia Nuova, in omaggio all’architettura brunelleschiana e alla materia viva della città. Alla base della struttura, il nodo decorato a ghirlanda d’alloro richiama la speranza e rende omaggio a Lorenzo il Magnifico, padre di papa Leone X, e più in generale alla famiglia de’ Medici, il cui nome è indissolubilmente legato alla storia di San Lorenzo.

Non mancano i dettagli che intrecciano storia e simbologia: sulla base dell’opera è inciso in numeri romani l’anno di donazione, mentre una testa leonina – replica di una delle otto che ornano la presa del Poliedro sulla cupola – richiama tanto Leone X quanto l’antico simbolo fiorentino del Marzocco, il leone fiero custode della città.

Il Poliedro di San Lorenzo non è solo un oggetto prezioso, ma un segno eloquente del dialogo tra arte e fede, tra passato e futuro, tra la Chiesa e la città. Un gesto che rinnova ogni anno la memoria storica di Firenze, celebrando la sua identità culturale e spirituale nel nome di San Lorenzo, santo della carità e della luce, e al tempo stesso rilancia un messaggio universale di speranza e comunione.