Prato

Prato: si chiude l’inchiesta diocesana per accertare la fama di santità di Renzo Buricchi

Domenica 5 ottobre sessione pubblica del tribunale diocesano alla presenza del vescovo di Prato Giovanni Nerbini. Raccolte trentacinque testimonianze

È arrivata a conclusione l’inchiesta della Diocesi di Prato per valutare la fama di santità di Renzo Buricchi. Domenica 5 ottobre alle ore 18 nella sala del capitolo in San Domenico si tiene l’ultima sessione del tribunale diocesano, incaricato di raccogliere testimonianze orali e scritte sul Tabaccaio di Prato. Si comincia con un momento di preghiera presieduto dal vescovo Giovanni Nerbini, con una riflessione sul messaggio spirituale di Buricchi e poi si procede con i giuramenti finali e la chiusura di tutti gli incartamenti che saranno inviati a Roma, alla Congregazione per le cause dei santi.

La data e il luogo non sono casuali, Buricchi morì il 6 ottobre 1983, dopo aver avuto una esperienza di premorte a causa di un infarto tra il 3 e il 4 ottobre, proprio come San Francesco, suo punto di riferimento spirituale. In San Domenico, nella sala capitolare, è iniziata nel 2022 l’inchiesta diocesana con la nomina del tribunale diocesano. Il presidente è il canonista don Marek Sygut, il notaio è Stefano Attucci, il promotore di giustizia è il canonista don Daniele Rialti e il postulatore è don Alessandro Andreini.

«In questo lavoro durato tre anni sono certamente emersi elementi nuovi, dalle corrispondenze di Renzo si possono trarre tanti aspetti della sua visione di fede che meritano di essere approfonditi», spiega don Andreini. Le testimonianze ascoltate sono state trentacinque, tra familiari, amici e conoscenti di Buricchi. C’è stato poi un grande lavoro di raccolta di documenti, composti da testi scritti, lettere, racconti e poesie. Con l’apertura dell’inchiesta, Buricchi è divenuto Servo di Dio, il prossimo passo sarà la dichiarazione di venerabilità. Don Andreini non si sbilancia sui tempi, questo tipo di procedimenti possono essere molto lunghi.

Per conoscere la storia di Renzo Buricchi e la sua profonda spiritualità, si consiglia di leggere «Un cipresso per maestro» di Marcello Buricchi, uno dei suoi «ragazzi». È il libro che ha fatto conoscere, nel mondo, la figura di questo Tabaccaio innamorato di Dio e della natura, che è riuscito ad affascinare e far avvicinare alla fede e alla Chiesa chiunque lo incontrasse o entrasse in contatto con lui.

Nato a Seano nel 1913, Buricchi faceva parte di una famiglia contadina di tradizione comunista. Per trent’anni gestisce il bar tabaccheria in piazza del Comune a Prato. La sua vita è in apparenza semplice, ma in segreto sviluppa un vero percorso spirituale. Dall’osservazione della natura trae una sua originalissima teologia, che decide di condividere con un gruppo di persone. Studia il Vangelo, la vita e le opere di San Francesco. Come ricorda la sua biografia, suo primo maestro fu un cipresso, dal quale apprese la fratellanza con tutte le creature, sentendosi figlio di un Unico Padre.