Italia

Festa San Francesco, Mattarella chiede correttivi alla legge

Il presidente della Repubblica ha promulgato la legge ma ha richiamato gli equivoci con la solennità civile dedicata anche all'altra patrona d'Italia, Santa Caterina da Siena

Sergio Mattarella (Foto archivio)

“Mi è stata sottoposta per la promulgazione la legge recante ‘Istituzione della festa nazionale di San Francesco d’Assisi’, approvata dalla Camera dei deputati il 23 settembre 2025 e dal Senato della Repubblica il 1° ottobre scorso. Ho provveduto alla promulgazione della legge – pur se il suo testo presenta alcuni aspetti critici che avverto il dovere di segnalare – in considerazione del significato del provvedimento e della circostanza che i rilievi non riguardano profili di natura costituzionale”. Si apre così la lettera che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato al presidente del Senato della Repubblica, Ignazio La Russa, e al presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana, dopo aver promulgato la legge recante “Istituzione della festa nazionale di San Francesco d’Assisi”.
Citando gli articoli del provvedimento, il capo dello Stato rileva che “il quadro normativo risultante dalla legge approvata, pertanto, è il seguente: la medesima giornata del 4 ottobre è qualificata sia festività nazionale, in onore di San Francesco d’Assisi, sia solennità civile, in onore di Santa Caterina da Siena. Con due diverse disposizioni normative si prevede che, con riferimento ai due santi, vengano celebrati sostanzialmente i medesimi valori, nello stesso giorno ma con un diverso regime”. Inoltre, “in entrambi i casi è previsto, in particolare, che, nella medesima giornata del 4 ottobre, le scuole possano promuovere iniziative dedicate ai valori universali di cui ciascuno dei due santi è ritenuto espressione. Iniziative peraltro che non potranno più svolgersi il 4 ottobre in quanto giornata ormai festiva. Per quanto riguarda San Francesco, la possibilità di assumere simili iniziative viene estesa alle amministrazioni pubbliche, agli enti del terzo settore e alle ‘istituzioni pubbliche a livello nazionale, regionale e locale’”, prosegue Mattarella, aggiungendo che “appare evidente come la normativa che disciplina le due ricorrenze richieda interventi correttivi volti a coordinare tra loro i due testi normativi”. “In primo luogo – spiega – devo far presente che la medesima giornata – il 4 ottobre – non può essere qualificata, al contempo, sia festività nazionale sia solennità civile, anche perché, tra l’altro, da tali qualificazioni il nostro ordinamento fa discendere effetti diversi. Va operata, quindi, una scelta in tal senso – verosimilmente abrogando la previsione di solennità civile, meno rilevante – e, necessariamente, chiarendo se fare riferimento per la giornata festiva del 4 ottobre esclusivamente a San Francesco ovvero anche a Santa Caterina, fino ad oggi considerati congiuntamente”. “Inoltre, un migliore coordinamento – continua il capo dello Stato – merita l’indicazione delle iniziative che le istituzioni potranno assumere e dei loro contenuti, questo in special modo nel caso in cui si intendesse stabilire date diverse per le due ricorrenze. Fermo restando che, per quanto riguarda le scuole e gli uffici pubblici, bisognerà tenere conto del carattere ormai festivo della giornata del 4 ottobre”. “Invito pertanto il Parlamento ad apportare al provvedimento i correttivi necessari”, conclude il presidente: “Non posso, infine, non sottolineare l’esigenza che i testi legislativi presentino contenuti chiari e inequivoci”.