Toscana

Solidarietà, sfida natalizia tra pasticceri: il migliore panettone fiorentino è quello di Marco Manzi

Il contest culinario nasce da un’idea di Leonardo Romanelli, gastronomo, giornalista e sommelier, che collabora da anni con la Fondazione Solidarietà Caritas di Firenze e spesso come volontario si mette ai fornelli nelle cucine delle mense cittadine.

In gara si sono sfidati i panettoni di Marco Manzi di Giotto Pizzeria, di Mario Cipriano della pizzeria Il Vecchio e il Mare, dei pasticceri di Antica bottega del pane, I dolci di Marco, Forno Leonardo, Lietta, Pasticceria Gualtieri, Pasticceria Cosi, e I dolci di Massimo. La giuria era composta da Sara Funaro, assessore al Welfare del Comune di Firenze, Andrea Borselli, cuoco della mensa di via Baracca, Paolo Pellegrini, accademico della cucina italiana, Elena Farinelli, blogger, Chiarastella Foschini, giornalista. 

I pasticceri hanno regalato poi i loro panettoni alla Fondazione Solidarietà Caritas per servirli sulla tavola delle mense.

“Il panettone non è un dolce tipico di Firenze, non rientra nelle nostre tradizioni culinarie, ma i pasticceri fiorentini nella sua preparazione hanno raggiunto livelli di eccellenza, da fare concorrenza ai milanesi” commenta Romanelli. “Quest’anno abbiamo deciso di metterli alla prova, con una gara solidale: hanno risposto con entusiasmo alla sfida e si sono messi a disposizione per preparare dolci da donare alle mense gestite dalla Fondazione Solidarietà Caritas”. Romanelli parteciperà anche alla preparazione del pranzo di Natale del 25 dicembre, servito alla mensa di via del Porcellana, e di quello del primo gennaio, in via Baracca.

“Ringraziamo Leonardo Romanelli e gli altri cuochi e pasticceri che si mettono a servizio degli ospiti delle nostre mense” afferma Vincenzo Lucchetti, presidente della Fondazione Solidarietà Caritas di Firenze. “Per le Feste vogliamo regalare a chi viene in cerca di un pasto caldo, momenti speciali, un menu natalizio, un ambiente accogliente, un po’ di compagnia, perchè nessuno a Natale si deve sentire solo”.