Vita Chiesa

BENEDETTO XVI IN PORTOGALLO; AI VESCOVI: LA PAROLA DI DIO NON È INCATENATA

“Mantenete viva la dimensione profetica, senza bavagli, nello scenario del mondo attuale, perché la parola di Dio non è incatenata!”. E’ l’esortazione più forte che papa Benedetto XVI ha rivolto questa sera ai vescovi del Portogallo, incontrandoli a Fatima nella sala Conferenze della Casa di “Nossa Senhora do Carmo” (testo integrale). “C’è bisogno – ha detto il Santo Padre – di autentici testimoni di Gesù Cristo, soprattutto in quegli ambienti umani dove il silenzio della fede è più ampio e profondo: i politici, gli intellettuali, i professionisti della comunicazione che professano e promuovono una proposta monoculturale, con disdegno per la dimensione religiosa e contemplativa della vita. In tali ambiti non mancano credenti che si vergognano e che danno una mano al secolarismo, costruttore di barriere all’ispirazione cristiana”. In questi contesti, l’evangelizzazione – ha detto il Papa – ha bisogno di “un vero ardore di santità”. Ed ha spiegato: “quando, nel sentire di molti, la fede cattolica non è più patrimonio comune della società e, spesso, si vede come un seme insidiato e offuscato da «divinità» e signori di questo mondo, molto difficilmente essa potrà toccare i cuori mediante semplici discorsi o richiami morali e meno ancora attraverso generici richiami ai valori cristiani”. “Il richiamo coraggioso e integrale ai principi – ha osservato il Papa – è essenziale e indispensabile; tuttavia il semplice enunciato del messaggio non arriva fino in fondo al cuore della persona, non tocca la sua libertà, non cambia la vita. Ciò che affascina è soprattutto l’incontro con persone credenti che, mediante la loro fede, attirano verso la grazia di Cristo, rendendo testimonianza di Lui”. E’ a questo punto che Benedetto XVI ha confessato ai vescovi la sua “piacevole sorpresa” come movimenti e nuove comunità ecclesiali “in un momento di fatica della Chiesa” riescano a “svegliare nei giovani e negli adulti la gioia di essere cristiani, di vivere la Chiesa”. Il discorso si è concluso con una raccomandazione: “essere in grado di rispondere alle situazioni di gravi carenze sociali”. Le difficoltà, che adesso si fanno sentire di più, non vi facciano indebolire nella logica del dono. Continui ben viva, nel Paese, la vostra testimonianza di profeti della giustizia e della pace, difensori dei diritti inalienabili della persona, unendo la vostra voce a quella dei più deboli, che avete saggiamente motivato a possedere voce propria, senza temere mai di alzare la voce in favore degli oppressi, degli umiliati e dei maltrattati”.Sir