Arte & Mostre

Matteo Civitali. Lucca svela i suoi artisti

di Rossella TarchiIl Museo Nazionale di Villa Guinigi a Lucca ospita fino all’11 luglio la mostra Matteo Civitali e il suo tempo. Pittori, scultori e orafi a Lucca nel Tardo Quattrocento. Un’ampia ed accurata esposizione, frutto di un cinquantennio di studi specialistici su Matteo Civitali (1436-1502) e, più in generale, su tutta l’arte lucchese che nonostante il suo valore è ancora poco nota al grande pubblico.

La mostra, promossa dal Comune e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, conduce il visitatore alla riscoperta di un grande artista, conosciuto principalmente per la sua attività di scultore in marmo, ma assai abile anche nell’esecuzione di terrecotte, nell’intagliare il legno e nel dipingere e che fu anche architetto e ingegnere. Una personalità versatile e multiforme che lo rese punto di riferimento per tutti gli artisti cittadini, coi quali diede origine ad un linguaggio artistico rinascimentale propriamente lucchese in un affascinante intreccio di pittura e scultura, oreficeria e arte vetraria, affreschi e miniature, nutrito comunque dalle grandi novità provenienti da Firenze, dalle Fiandre e da Siena.

Accanto ai capolavori del Civitali i curatori della mostra hanno affiancato quindi opere di altissima qualità di artisti lucchesi. In questo modo, attraverso una ricomposizione del patrimonio artistico rinascimentale lucchese, andato disperso in musei e collezioni italiane e straniere, Lucca recupera un posto di spicco nel panorama artistico italiano del Quattrocento.

Stravolgendo un ordine fin troppo consueto, l’esposizione lucchese non apre direttamente con la carriera del Civitali, bensì con la storia della sua riscoperta a partire dall’Ottocento, secolo in cui per la prima volta l’artista viene rivalutato dalla critica, tanto che nel 1893 la cittadinanza lucchese farà erigere un monumento bronzeo a Matteo Civitali sotto le arcate del palazzo Pretorio, nella maggiore piazza cittadina, concreta espressione della fama raggiunta in quel periodo dallo scultore.

Segue la sezione dedicata all’esordio nell’arte di Matteo, un esordio ancora per alcuni aspetti misterioso. Nell’ambito scultoreo le sue prime opere «dialogano» stilisticamente con quelle del Rossellino e Mino da Fiesole come la Madonna col Bambino ad altorilievo in marmo conservata nel Monastero di S. Vincenzo a Prato o il Busto di gentildonna ignota del Museo dell’Opera del Duomo di Pisa. Sul versante pittorico la mostra espone l’unica opera conosciuta su cui poggiare la ricostruzione dell’attività del Civitali pittore: il trittico con la Vergine col Bambino fra i santi Michele arcangelo, Giovanni evangelista, Biagio e Pietro (proveniente dagli Stati Uniti e da Cipro) eseguito da Matteo nel 1467-1469 in collaborazione con Baldassarre di Biagio. Di quest’ultimo, personalità complessa, frutto di scoperte molto recenti, si ricostruisce in mostra il primo insieme di opere che evidenziano suggestive consonanze con opere civitaliane.

Le sezioni successive illustrano l’evoluzione artistica del Civitali tramite le opere più importanti, come la serie di Annunciate lignee, figure femminili eleganti e slanciate, sempre confrontate con quelle degli artisti coevi sia scultori che pittori o orafi. La mostra consente inoltre di capire quanto e come gli artisti lucchesi rielaborarono spunti provenienti da importanti centri artistici toscani e oltremontani con esiti originali e talvolta eccentrici, come quelli elaborati da Michele Ciampanti, bizzarro e stravagante pittore che aiutò spesso Matteo in numerose imprese cittadine. Fondamentale per tutti furono comunque Filippino Lippi e Ghirlandaio, presenti in mostra con le opere che eseguirono a Lucca intorno al 1480, che influenzarono con le loro opere artisti come Vincenzo Frediani, amico e collaboratore del Civitali; Francesco Marti, orafo che inventò repertori decorativi che continuarono ad essere imitati negli anni; Michelangelo di Pietro, il più dotato tra i pittori lucchesi.

A completamento della mostra, oltre alle sale di Villa Guinigi, la riscoperta dell’arte lucchese si snoda lungo un itinerario sia cittadino che sul territorio. Tappe fondamentali la cattedrale di San Martino e le chiese di San Michele in Foro, San Frediano e San Romano. Sul territorio interessante le opere esposte al Museo di Arte Sacra di Camaiore, la chiesa parrocchiale di Lammari, con l’ultima opera del Civitali il tabernacolo del Corpo di Cristo, e il Santuario di San Pellegrino in Alpe presso Castelnuovo Garfagnana con il monumentale tempietto dei santi Pellegrino e Bianco.

Matteo Civitali e il suo tempo. Lucca, Museo nazionale di Villa Guinigi. Fino all’11 luglio. Orario: tutti i giorni 9,30-20 (compresi lunedì e festivi). Ingresso: 8 euro intero, 6 euro ridotto, 4 euro scuole. Informazioni e prenotazioni: tel. 0583-583150. Sito web www.matteocivitali.it. Catalogo Silvana Editoriale.