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OPIFICIO PIETRE DURE, A RISCHIO SEZIONE DI RESTAURO PER MANCANZA FONDI

Percorsi: Cultura

Rischia di scomparire, per mancanza di personale, una delle sezioni dell'Opificio delle pietre dure di Firenze, quella specializzata nella tecnica cosiddetta del “commesso lapideo” o «commesso fiorentino” rimasta con un solo addetto prossimo al pensionamento. A lanciare l'allarme è stata la soprintendente dell'Opificio, Cristina Acidini, secondo la quale per la sopravvivenza del reparto sarebbero sufficienti cinque persone. La soprintendente ha sottolineato che il problema è stato più volte segnalato al ministero per i Beni culturali, «ma con scarsi risultati”. Da quando è stata istituita la Scuola di Restauro dell'Opificio, nel 1975 (con una legge a firma di Giovanni Spadolini), «sono stati indetti solo due concorsi nazionali - ha ricordato la direttrice del Museo dell'Opificio, Annamaria Giusti - e l'unico fiorentino vincitore è stato affiancato allo specialista anziano, ormai prossimo alla pensione”.

L'emergenza è stata intanto raccolta dalla Fondazione Ente Cassa di Risparmio di Firenze, che ha messo a disposizione due borse di studio biennali, da luglio 2001 a giugno 2003. «Ma questo non risolve la situazione - ha osservato Annamaria Giusti - se non sarà indetto un concorso specifico, che consenta di assumere del personale”. Per ora va comunque avanti l'attività di restauro della sezione e si sta terminando l'intervento su due tavoli, realizzati a Roma tra la fine del '500 e i primi del '600, e su una consolle del 18/mo secolo, provenienti dal Museo del Prado di Madrid. Nell'intero Opificio operano attualmente 140 unità, 60 delle quali impegnate nel restauro. (Ansa)

OPIFICIO PIETRE DURE, A RISCHIO SEZIONE DI RESTAURO PER MANCANZA FONDI
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