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Pisa, al via i restauri di San Paolo a Ripa

Due anni per mettere in sicurezza la chiesa di San Paolo a Ripa d’Arno. È la speranza nutrita dai promotori del progetto di restauro dell’antica chiesa pisana (XII secolo), presentato questa mattina dagli ingegneri Claudio Barandoni e Loriano Crecchi, presenti l’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto, il soprintendente Andrea Muzzi, il sindaco di Pisa Marco Filippeschi, il presidente della Fondazione Pisa Claudio Pugelli ed i rappresentanti di tutti gli altri enti sponsor o patrocinatori dell’iniziativa: Unicoop Firenze, Banca popolare di Lajatico, Banco Popolare, Opera della Primaziale pisana, e San Ranieri srl.

Servirà circa un milione e mezzo di euro per finanziare i lavori di recupero dell’edificio, oggi a rischio di cedimento strutturale. Di questi 600mila arriveranno dalla Conferenza episcopale italiana (che per questo attingerà  dai fondi dell’Otto per mille) 500mila dalla fondazione Pisa, il resto da diocesi, parrocchia e altri enti. Antonio Gaglio è il titolare della ditta esecutrice dei lavori.

Iniziative culturali accompagneranno il  restauro, avviato lo scorso 8 febbraio. Come le visite guidate promosse da Unicoop Firenze o conferenze organizzate dalla diocesi.

«È positivo che questa operazione abbia coinvolto enti diversi: San Paolo a Ripa d’Arno è un bene di tutti, non solo dei fedeli» ha osservato l’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto. La chiesa era stata chiusa 4 anni fa. Quattro anni non passati invano, ma serviti per monitorare la struttura, preparare il progetto e organizzare la ricerca di contributi utili a finanziare il restauro. Di una «ferita» che presto sarà rimarginata ha parlato il sindaco di Pisa Marco Filippeschi. «Abbiamo avuto difficoltà a far capire all’opinione pubblica le difficili condizioni in cui versava l’immobile» complice «una cattiva informazione».