Cultura & Società

ARCHEOLOGIA: SARÀ RECUPERATO IL TESORO DEL «POLLUCE»

Sarà recuperato il tesoro del «Polluce», un piroscafo a ruote affondato, a causa di un abbordaggio, a Porto Azzurro. La Soprintendenza archeologica della Toscana, informa una nota, con un contratto di sponsorizzazione firmato l’8 agosto 2005 ha infatti affidato a The Historical Diving Society Italia (HDSI) di Marina di Ravenna (RA) il recupero dei materiali preziosi presenti nel relitto del Polluce e di eventuali parti mobili dello scafo di interesse storico-navale. Il lavoro vero e proprio sarà effettuato dalla Marine Consulting Diving Contractors di Mezzano di Ravenna, azienda specializzata in lavori subacquei, con un «impianto d’alto fondale” ed una squadra di operatori tecnici subacquei in saturazione.

La Capmar Studios di Roma, casa di produzione cinematografica specializzata in filmati e documentari subacquei, naturalistici e scientifici, effettuerà le riprese che serviranno a realizzare un documentario completo ed esaustivo sulla scorta dell’indagine storica raccolta nel libro “Operazione Polluce – L’Oro dell’Elba» di recente uscita. Il piroscafo a ruote «Polluce» della compagnia De Luchi Rubattino, a causa di un abbordaggio, apparentemente doloso, con il vapore della Compagnia di Navigazione Napoletana Mongibello avvenuto la notte del 17 giugno 1841, affondò in 103 metri di fondale a cinque miglia da Longone (Porto Azzurro), Isola d’Elba. Questo recupero si compie a 164 anni, e dal primo tentativo che l’armatore genovese mise in atto nel settembre dello stesso anno. Il «Polluce» è stato depredato, nel febbraio 2000, da un gruppo di avventurieri italo-inglesi durante un’operazione che prevedeva il recupero di alluminio nelle stive di un mercantile britannico affondato nel 1916 da un U-boat tedesco nelle acque di Stromboli.

Nel complesso, pur essendo preziosa, la parte di carico recuperato dagli avventurieri e confiscato dai Carabinieri Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, è modesta (poco più di 2000 monete ed una collezione di gioielli). Sarà questo il recupero archeologico subacqueo più profondo effettuato finora in Italia da operatori tecnici subacquei in saturazione con l’ausilio delle stesse tecnologie adottate nella ricerca sottomarina delle scatole nere nei disastri aerei ed è la prima volta che un’azienda privata italiana sponsorizza un progetto di recupero di beni artistici e culturali in ambiente marino. Inoltre il relitto del Polluce, con il suo carico depredato, è l’unico tesoro sottomarino che si sia fino ad ora ritrovato in acque nazionali. (Ansa)