Cultura & Società

Arte sacra, conoscerla per valorizzarla

di Rossella TarchiChi, fra i ragazzi usciti dalle nostre scuole di fronte ad un dipinto collocato sull’altare di una chiesa saprebbe distinguere una Resurrezione da un’Ascensione o da una Trasfigurazione? O, se anche fosse in grado di percepirne le differenze iconografiche, saprebbe indicarne i diversi significati? Eppure fino a qualche generazione fa si trattava di nozioni che facevano parte di quel background culturale che – seppur con deformazioni o varianti – era condiviso da gran parte delle persone. Effettivamente oggi, nell’età della globalizzazione televisiva, del materialismo consumistico, spesso non siamo in grado di riconoscere simboli o apparati iconografici che per secoli hanno dato immagine alla civiltà occidentale. Viviamo una sorta di «black-out semantico» che almeno in parte potrebbe essere arginato dalla scuola che da sempre è ritenuta il campo d’azione – almeno teoricamente – «privilegiato» per la formazione culturale.

Con l’intento di avvicinare il mondo della scuola al patrimonio artistico, il Servizio Educativo della Soprintendenza per i beni architettonici e del paesaggio e per il patrimonio storico, artistico e demoetnoantropologico di Firenze, Pistoia e Prato, in collaborazione con la Diocesi pistoiese e il contributo della Cassa di Risparmio di Pistoia, ha promosso nell’ottobre-dicembre 2002 un corso di aggiornamento per docenti delle scuole elementari e medie inferiori, intitolato Arte sacra nei Musei della Provincia di Pistoia. Un’iniziativa che ha avuto una duplice valenza, quella di approfondire ed aggiornare le conoscenze sull’arte sacra e quella di migliorare la capacità di trasmettere ai ragazzi le tracce dell’arte e della storia locale reperibili nei musei del territorio pistoiese.

La serie di conferenze, tenute non solo da storici dell’arte, ma anche da teologi e studiosi delle tradizioni popolari, sono state ora raccolte in un volume curato da Chiara d’Afflitto e Maria Cristina Masdea. Il materiale trattato nei singoli interventi (dai paramenti, alle suppellettili, all’arredo ligneo) rientra nelle cosiddette «arti applicate» (o «arti minori» secondo una visione gerarchica ormai da tempo superata) che al di là dello specifico uso liturgico fornisce una molteplicità di informazioni utili per comprendere l’intera società che l’ha prodotto. Un patrimonio che offre ottime opportunità didattiche perché permette di spaziare dagli aspetti funzionali a quelli simbolici, rituali o più specificatamente artistici, tecnici ed espressivi. E in una società prevalentemente laica, caratterizzata da ritmi e tempi troppo veloci, il recupero del significato di oggetti che da decenni non vengono più usati, ma che sono stati parte integrante dell’esistenza dei nostri predecessori, costituisce un prezioso tassello nella ricostruzione del nostro passato, nella conoscenza delle nostre radici culturali, ed è anche un mezzo per l’educazione, il rispetto, l’apprezzamento, la tutela del patrimonio storico-artistico.

Il volume si apre con l’intervento del teologo Pier Luigi Lia, che pone l’accento sulla differenza fra arte sacra e arte cristiana; segue il testo di Lucia Gai che affronta il tema del significato dell’immagine. L’aspetto delle tradizioni popolari e delle pratiche ad esse collegate sono oggetto del contributo di Claudio Rosati. A Paolo Peri, Elisabetta Nardinocchi e Claudio Paolini sono affidati approfondimenti rispettivamente sui paramenti liturgici, l’oreficeria e l’arredo ligneo. Ai testi specialistici seguono brevi note informative sui musei che hanno costituito l’oggetto del corso: il Museo diocesano di Pistoia, le sue due sedi staccate della Ferruccia e di Popiglio, e il Museo della Cattedrale di S. Zeno. Chiudono il volume le schede tecniche studiate per offrire ai docenti tematiche specifiche per possibili percorsi didattici.

Arte sacra nei Musei della provincia di Pistoia,a cura di Chiara d’Afflitto e Maria Cristina Masdea, Edifir edizioni Firenze, pagine 192.Per informazioni www.edifir.it

Le nostre Guide ai Musei d’arte sacra