Cultura & Società

Betori, «ridare fiducia e speranza alla gente per superare il crollo della natalità nel nostro Paese»

«Spogliato dagli eccessi del consumismo» continua Betori «il Natale di Gesù, cioè il manifestarsi del Figlio di Dio nella carne umana, resta l’evento più inatteso e più stupendo della storia umana. Ci è chiesto anzitutto di avvicinarci a questo mistero con stupore e gratitudine».

«Ma lo stupore e la stessa gratitudine restano sentimenti superficiali se non si traducono in un orientamento di vita» sottolinea il cardinale aggiungendo che «c’è da ridare fiducia e speranza alla gente per superare il crollo della natalità nel nostro Paese» e «questo si può superare solo se si abbandonano le logiche individualistiche che dominano processi produttivi, sistemi sociali, scelte legislative. Bisogna recuperare il primato che ha la relazione, a cominciare da quella familiare, per la costruzione della persona nella sua autenticità».

C’è poi la necessità di «farsi carico della vita dei fratelli e delle sorelle più poveri, emarginati, pronti all’accoglienza e al sostegno, senza discriminazioni e senza riserve». E poi, continua Betori, «di generazione, di rigenerazione ha bisogno anche la nostra convivenza civile, in cui le conflittualità o anche solo le rivendicazioni dei bisogni o desideri individuali stanno ostacolando la ricerca di un progetto condiviso in cui incarnare il bene comune dei cittadini» e «anche come Chiesa l’orizzonte del dono e della generazione deve essere assunto come la meta di comunità che non possono continuare a contemplare il proprio progressivo indebolimento e decremento. La soluzione non può essere quella di accentuare la chiusura per difendersi da nemici esterni, bensì quella di aprirsi con fiducia al mondo per abitarlo con una testimonianza credibile».

«Tutto questo – conclude il cardinale – scaturisce dall’accogliere il Natale di Gesù, senza però dimenticare che quel Natale è segnato dalla fragilità, dall’umiltà e dalla povertà».

Su Toscana Oggi n. 45 c’è anche uno «Speciale Natale». Tra le altre cose abbiamo chiesto ai direttori dei quotidiani toscani di raccontarci un loro Natale «speciale», quello che a distanza di anni non hanno dimenticato. Tre di loro lo hanno fatto: hanno scelto liberamente cosa trasmettere ai lettori di Toscana Oggi che poi, quasi sempre, sono anche loro lettori.