Cultura & Società

Così si aumentano i follower su Instagram: i trucchi da ricordare

Chiariamo: per chi non avesse tempo e voglia di seguire i nostri consigli è bene specificare che comprare follower Instagram non è vietato, segui il link per scoprire il servizio offerto da Socialfol. In alternativa, si possono mettere in atto degli accorgimenti a costo zero che contribuiscono alla crescita di un profilo in modo, per così dire, organico. Quel che conta è in primo luogo saper creare e costruire il proprio stile.

Un’identità ben riconoscibile

È importante che la pagina che si gestisce abbia un’identità ben riconoscibile e chiara per tutti gli utenti. In questo modo ci si può distinguere dalla concorrenza; un obiettivo che può essere raggiunto anche se si affrontano dei temi specifici. In sostanza, è opportuno individuare una nicchia e mantenerla. Anche se si ha già a disposizione un repertorio di video e di foto, per promuovere le immagini e i filmati ci vuole uno stile che garantisca una coerenza per tutti i contenuti. Una buona idea potrebbe essere quella di impiegare sempre gli stessi filtri. Se si utilizza uno strumento di editing fotografico, invece, è bene mantenere sullo stesso livello la temperatura di colore, il grado di luminosità, il contrasto e la saturazione. A questo scopo si può fare riferimento a Snapseed, un tool che aiuta ad abbellire e a modificare le foto come si vuole. È un’app mobile che è stata sviluppata direttamente da Google grazie a cui si hanno a disposizione numerose funzionalità da sfruttare per la post-produzione fotografica.

Gli obiettivi da raggiungere

Come si può ben immaginare, non ha senso pianificare una strategia di crescita precisa senza prima aver individuato gli obiettivi che ci si propone di raggiungere. Se è vero che il traguardo desiderato è rappresentato dall’incremento del numero di follower, è altrettanto vero che occorre chiedersi a che scopo di desidera conseguire questo obiettivo: per rivendere la pagina dopo aver raggiunto una certa soglia di follower? Per ottenere sponsorizzazioni? Per vendere prodotti o servizi? Dalla risposta a queste domande dipende la strategia da attuare. Una volta scelti gli obiettivi, poi, è opportuno adeguare il proprio modus operandi in vista del risultato desiderato; è bene, in particolare, stabilire i key performance indicator che vale la pena di monitorare.

Curare il profilo

Nel caso in cui si abbia intenzione di usare Instagram per fare business, è importante risultare professionali. Per questo motivo se si desidera aumentare la quantità di follower occorre capire in che modo curare la pagina profilo, attraverso la pubblicazione di post di qualità, ma agendo già a partire dal nome e dalla bio. Mentre per i brand aziendali il nome della pagina non può che coincidere con quello della società, per i brand personali il discorso è diverso: si può decidere se utilizzare nome e cognome o se ricorrere a un soprannome, magari seguito da una keyword pertinente. Per quel che riguarda la bio, invece, si tratta di un testo che descrive l’account; è ovvio che deve risultare attraente, in modo da destare l’attenzione di quelli che si spera possano diventare follower.

La qualità dei contenuti

Il content marketing è essenziale non solo su un sito web, ma anche sui social network e, quindi, anche su Instagram. Questo è il motivo per il quale è opportuno fare riferimento, nel proprio piano editoriale, a contenuti di valore. In termini pratici, questo vuol dire evitare le foto sgranate, quelle sfuocate o quelle con una risoluzione non sufficiente. Al di là dei video e delle foto postate in bacheca, poi, val la pena di sfruttare le potenzialità delle Stories, che – come ormai tutti abbiamo imparato – durano solo per 24 ore prima di essere cancellate. In ogni caso, è fondamentale che i contenuti vengano pubblicati con regolarità e con una frequenza appropriata, perché solo così un account può risultare visibile. La soluzione ideale sarebbe quella di postare un contenuto nuovo ogni 3 ore, e volendo si possono usare anche degli strumenti ad hoc che consentono di programmare le pubblicazioni, così da non essere costretti a connettersi in continuazione.