Cultura & Società

FIRENZE, DAL 7 AL 15 APRILE MUSICA SACRA DAL MONDO

Un viaggio senza confini alla scoperta dei mille volti musicali del sacro: questo lo spirito che animerà anche quest’anno la Settimana della Musica Sacra dal Mondo, di scena a Firenze nella Chiesa di Santo Stefano al Ponte dal 7 al 15 aprile 2006. Dopo il successo che ha accompagnato le prime tre edizioni torna – quasi unico nel suo genere in Italia – il fortunato festival di musica sinfonico-corale, cameristica ed etnica organizzato dall’Accademia San Felice in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Firenze, l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, Meridiana e ATAF. Una full immersion nel grande repertorio sacro di ieri e di oggi che vedrà la partecipazione di solisti, ensemble, cori e orchestre per un totale di diciasette concerti, articolandosi in oltre 6 secoli di repertorio sacro e toccando varie culture, religioni e tradizioni dal Mondo intero. La formula dei tre concerti giornalieri, collaudata l’anno scorso, verrà nuovamente riproposta: si potrà pertanto scegliere fra un primo momento musicale tardo-pomeridiano alle ore 18, un grande appuntamento con la musica sinfonico-corale ed etnica alle ore 21 e un suggestivo “concerto della mezzanotte” a lume di candela alle ore 23.

L’edizione è stata organizzata all’insegna dei classici – nel programma campeggiano alcuni capolavori immortali come la Messa Luterana BWV235 di Bach interpretata dall’Ensemble San Felice diretto da Federico Bardazzi, con cui il 7 aprile alle ore 20 per proseguire con l’immortale Requiem in Re Minore di Mozart (domenica 9 e lunedi 10 ore 21), la Messa da Requiem di Verdi (mercoledi 12 ore 21), la splendida Messa in Do Minore Kv427 di Mozart (martedi 11 e giovedi 13 ore 21) – con qualche “incursione” sul versante della musica antica con lo Stabat Maria, affidato al gruppo la Calliopea che presenterà musiche della Corte Aragonese del XV sec., le Sonate per Viola da Gamba e i Concerti Brandeburghesi entrambi di J.S. Bach. Ma sarà anche un’occasione preziosa per allargare lo sguardo alle tante tradizioni musicali del nostro pianeta: quella ebraica e gitana del Trio Di Volo (sabato 15 ore 20), per esempio.

Dall’Armenia all’Arabia a Israele all’Africa e, perché no, all’Appennino Tosco/Emiliano, questa molteplicità di echi e collegamenti, viene metabolizzata così costruendo un ponte fra culture lontane nello spazio e nel tempo. Punta di diamante del Festival la performance di Mauro Pagani, che assieme al suo trio chiuderà la rassegna presentando “Creuza de Ma” (sabato 12 ore 21,30), un progetto musicale attraverso il quale l’eclettico artista, già colonna storica della PFM, esplora, in un unico “abbraccio”, la tradizione musicale turca, israeliana e tunisina, oltre a quella italiana. (ANSA).