Cultura & Società

Nelle canzoni degli U2 la Bibbia diventa rock

«Ho atteso con pazienza il Signore, si è chinato e ha udito il mio pianto. Mi ha tratto fuori dalla fossa, fuori dalla terra fangosa. Canterò un canto nuovo, canterò un canto nuovo. Fino a quando dovrò aspettare per cantarlo?»

Sono le parole di una preghiera, parole ispirate al Salmo 40 della Bibbia. Qual è la cosa particolare? Se le immaginiamo cantate in inglese e accompagnate da batteria, basso e chitarra elettrica, e magari ripetute dalla folla di uno stadio, possiamo riconoscere che in realtà sono le parole di una canzone di una delle rock band che hanno dominato la scena mondiale negli ultimi quarant’anni.

Nelle canzoni degli U2 si trovano con grande frequenza citazioni della Bibbia, riferimenti a Dio, invocazioni a Gesù. Non è una novità per gli appassionati della band irlandese, ma può essere una sorpresa per chi ha sempre ascoltato distrattamente le loro canzoni, o per chi addirittura è abituato a pensare al rock come una musica anticristiana. Ad approfondire tutto questo, analizzando quasi 40 anni di canzoni (dal primo disco, Boy, del 1980 al più recente, Song of Experience del 2017) ci ha pensato un frate francescano, fra’ Federico Russo. Anche lui musicista: è autore di molti brani e uno in particolare, il Canto dell’amore, viene cantato in molte chiese, nei raduni scout, nei campi scuola… Anzi, l’ascolto degli U2, racconta nell’intervista che gli abbiamo fatto, e che è visibile sul nostro sito, è stato proprio la scintilla che, quando aveva 15 anni, ha acceso la sua passione per la musica: e trovare nei testi numerosi riferimenti alla vita cristiana ha rafforzato l’interesse per una band in sintonia con la propria sensibilità spirituale.

«Dovevo fare la tesi per completare i miei studi alla Facoltà teologica dell’Italia centrale – spiega fra’ Federico – e ho pensato a un argomento che potesse unire la mia passione musicale con la teologia». Questo lavoro di ricerca adesso è diventato un libro, pubblicato dalla San Paolo: «One. Un modo per avvicinarsi a Dio. Gli U2 tra rock e Bibbia».

Le canzoni degli U2 dimostrano una conoscenza profonda della Bibbia: e d’altra parte è nota la partecipazione del cantante, Bono Vox, e di altri componenti della band a gruppi di preghiera e di meditazione cristiana. «Ci sono diversi studi – sottolinea fra’ Federico – che già prima di me hanno analizzato i testi, in cui si nota una formazione cristiana piuttosto solida, con la conoscenza non solo della Bibbia ma anche di vari autori cristiani. E possiamo dire che c’è anche un certo spessore teologico». Alcuni riferimenti biblici sono facili da riconoscere: altri sono nascosti, e il libro di fra’ Federico va a cercarli tra le righe. C’è, per esempio, il tentativo di dare una interpretazione ad una delle canzoni più celebri e più amate degli U2: «With or without you». «Sappiamo – dice fra’ Federico – che questa canzone parla della relazione di Bono con sua moglie, e delle difficoltà che il matrimonio stava attraversando, anche a causa dei cambiamenti che il successo stava portando nelle loro vite, allontanandoli. Tanto che ho immaginato che il “tu” a cui a un certo punto si riferisce il testo non sia più la moglie, ma sia Gesù. Non so se questo sia il significato che aveva in mente l’autore scrivendo questa canzone, ma è una spiegazione possibile di un testo che rimane abbastanza difficile da interpretare».

Oltre alle citazioni bibliche, nelle canzoni degli U2 ci sono anche alcuni temi ricorrenti di chiara ispirazione religiosa: «il tema del viaggio, del pellegrinaggio, della ricerca: ho salito le montagne più alte, dice una canzone, ma non ho ancora trovato quello che sto cercando».  In alcune canzoni si parla della salvezza dell’anima, della vittoria del bene sul male. Un altro grande tema che ricorre è quello dell’amore: che in tante canzoni non è solo l’amore tra un uomo e una donna ma l’Amore con la A maiuscola, che trascende l’esperienza umana. «Bono Vox parla dell’amore riferendosi esplicitamente a Dio, o a Gesù. Ritroviamo nelle canzoni Eros e Agape: le due forme dell’amore che si intrecciano e si confrontano». Questo traspare, ad esempio, in un’altra delle canzoni più celebri degli U2, «One»: «Anche qui la canzone inizia parlando del rapporto difficile tra due persone, del loro bisogno di ripartire condividendo quello che hanno: c’è un solo amore, una sola vita. Poi però lo sguardo si allarga al mondo: una sola vita, l’uno con l’altro, sorelle fratelli. La canzone ci dice che anche se non siamo uguali, però partecipiamo tutti della stessa vita e dobbiamo sostenerci l’un l’altro». Il messaggio, da personale, diventa universale.

Tutto questo tema lo ritroviamo anche nelle canzoni più recenti, a dimostrare una coerenza: «Anche gli ultimi album – sottolinea fra’ Federico – richiamano temi cristiani, come la necessità di tornare bambini, di tornare all’innocenza. Segno di un’identità chiara e precisa che gli U2 hanno mantenuto in tutta la loro storia, e che chi ama la loro musica può riconoscere e apprezzare, trovandoci una fonte di ispirazione».