Cultura & Società

Politica, prima lezione alla scuola di formazione “Il poliedro”. «Non aspettiamo domani, per noi il futuro inizia oggi»

È gremito l’auditorium del Polo Lionello Bonfanti ad Incisa Valdarno, è gremito nonostante sia un freddo e piovoso terzo lunedì di gennaio, quello che dal 2005 è stato denominato dallo psicologo Cliff Arnall «Blue Monday», il giorno più triste dell’anno. Ad affollarlo giovani, istituzioni, insegnanti del dipartimento di scienze sociali e politiche dell’istituto universitario Sophia ed attivisti e simpatizzanti del movimento politico per l’unità, tutti accorsi per la prima lezione del percorso di formazione politica «Il Poliedro» che inaugura il proprio ciclo di studi con un relatore speciale: il professor Enrico Giovannini, ordinario di statistica economica presso l’università degli studi di Roma «Tor Vergata», già ministro del lavoro e delle politiche sociali durante il governo Letta e ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili durante il governo Draghi, che interviene su «Democrazia e futuro».

Tra i tanti giovani presenti in sala, anche i quaranta corsisti de «Il Poliedro» come Merveille, 25enne congolese, in Italia da un anno, studentessa di economia e management presso l’università Sophia che racconta con decisione le sue aspettative: «Mi aspetto uno scambio tra noi giovani, sia quelli di questo territorio che quelli che arrivano da più lontano come me, per rendere concreto il nostro ruolo di changemakers, non dobbiamo aspettare il domani, possiamo iniziare già da oggi a fare la nostra parte; io voglio agire già da oggi seguendo i dettami delle materie in cui mi sto specializzando, tutto ciò contribuirà a migliorare gli ambiti per i quali studio. Non aspettiamo domani, per noi il futuro inizia oggi».

Anche Niccolò, 27enne ingegnere di Pontassieve, volontario dell’associazione «Giorgio La Pira» di Firenze è uno studente del Polo: «Mi interessano le dinamiche che sono alla base della democrazia, mi sono sempre posto dei quesiti in merito e volevo provare a capirne un po’ di più. Mi piacerebbe sviluppare gli strumenti giusti ed informarmi prima di agire, non so se cambierò il domani ma mi piace molto l’idea di potermi impegnare».

Tra i tanti ragazzi presenti in sala, spicca il giovanissimo Filippo di Figline Valdarno, 15 anni e idee già molto chiare: «Sono qui perché vorrei iscrivermi alla scuola del Poliedro, sono molto interessato a queste tematiche e anche se giovane, vorrei iniziare un percorso di impegno politico, sono sicuro che qui potrò mettere le basi per una buona crescita».

Transizione ecologica, domanda di innovazione tecnologica e sociale, scelte politiche e stili di vita sostenibili per una maggiore equità sociale, sono solo alcuni dei temi toccati dall’intervento del prof. Giovannini a partire dalle scelte economiche, sociali ed istituzionali del primo dopo guerra fino ad arrivare ai giorni nostri, approfondendo questioni d’attualità, come il Pnrr o il recente inserimento del concetto di tutela ambientale negli articoli 9 e 41 della Costituzione Italiana: «Possiamo parlare di un’utopia sostenibile – spiega Giovannini – spesso ripeto che tutti i Paesi si devono sentire “in via di sviluppo sostenibile” e che i diversi ambiti, connessi in modo inscindibile, devono essere ripensati nel loro insieme perché il sistema non collassi». A farsi portavoce degli interrogativi e delle urgenze delle comunità del territorio insieme al professore, un gruppo di giovani formato da Andrea Cardinali, docente e consigliere comunale di Figline Incisa Valdarno, Dario Picchioni, assessore alla cultura, associazionismo, politiche giovanili e transizione digitale del comune di Figline Incisa Valdarno, Ana Clara Giovani, giornalista di «Religion for peace», Giorgia Salvatori, già assessore alla partecipazione e all’economia civile del comune di Campi Bisenzio e Giulia Mancini, studentessa di Pontedera.

«Oggi è difficile parlare di futuro – conclude Giovannini – ma la storia parlerà di noi, di quelli che vanno in piazza, in quanto la nostra è la generazione che oggi può evitare il collasso dell’umanità. Il progresso è difficile, non garantito, dobbiamo decidere quale tipo di progresso sostenere».

«La scelta di uno sviluppo sostenibile ci chiede di agire insieme e di farci corresponsabili. Non è possibile restare vincolati allo stesso paradigma di pensiero che ci ha condotto fino a qui» aggiunge Daniela Ropelato, docente di scienza politica all’istituto universitario Sophia e tra i promotori della scuola Il Poliedro – «il nostro è un luogo permanente di studio e di dialogo, di progettazione e di sperimentazione, rivolto a giovani changemaker della società civile e politica, studenti o già inseriti nel mondo del lavoro, giovani amministratori o impegnati nella società civile che, nel piano degli incontri, saranno protagonisti dei moduli formativi».

Le iscrizioni per la scuola di formazione politica sono ancora aperte: le attività si svolgeranno fino a giugno 2023, con 5 ore al mese di lezioni in presenza durante l’arco di 6 mesi ed il supporto di una learning community in grado di integrare, secondo gli standard della formazione universitaria, seminari di approfondimento, incontri con esperti qualificati e attività sul campo (laboratori di democrazia economica e cittadinanza attiva, di comunicazione social, metodologie partecipative e deliberative).La mail di contatto per le informazioni è: poliedro@sophiauniversity.org.