Cultura & Società

Prato. «Crocifisso» del Bellini, ex Bpvi ricorre a Mattarella

Una notizia che mette in fibrillazione il sindaco, Matteo Biffoni. La controversia è iniziata nel 2010, quando dalla storica galleria degli Alberti, la Bpvi decise di trasferire la quadreria accumulata negli anni d’oro da Cariprato. Alla nuova tappa del braccio di ferro legale, Biffoni fa sapere di voler resistere in giudizio. Ma aggiunge pure che teme la «beffa» perché, dopo gli anni di Zonin, confidava in una svolta.

«Resta aperta una questione politica – fa sapere-, perché questo atto segna un’imbarazzante e preoccupante continuità con la sua gestione. Appellarsi addirittura al capo dello Stato – aggiunge – significa tradire quel segnale di apertura vantato nei confronti della città».

Il sindaco si riferisce all’accordo siglato lo scorso gennaio dall’ex Bpvi, il Comune, Confindustria Toscana Nord, e la fondazione Cariprato, che impegna le parti a valorizzare la galleria del duecentesco palazzo degli Alberti. Questo, indipendentemente dall’esito del contenzioso. Sull’intera quadreria insiste, peraltro, un vincolo della Sovrintendenza toscana, contro il quale la Bpvi ha già presentato un ricorso al Tar.

Del pacchetto fa parte anche l’opera contesa del Bellini. «Saremo accanto alla Soprindentenza toscana – fa sapere Biffoni -, che già ha mosso i primi passi e che non deve assolutamente sentirsi sola in questa che non è solo una contesa legale, ma è sopratutto una battaglia culturale». La città, conclude, «è pronta a ospitare le opere a palazzo Pretorio, in particolare al Monte de’ Pegni».