Cultura & Società

Una speciale riapertura della Basilica di San Miniato al Monte a Firenze

In prossimità della Porta Santa, con tutte le precauzioni necessarie nel difficile tempo presente, si terrà SCALA COELI. Due libri, un canto, un evento che ha per protagonista la presenza, l’arte e la voce di Marco Bagnoli, accompagnato dalla musica di Luca Di Volo e di Eleonora Tassinari, che coinvolge anche l’Abate Bernardo e i monaci. Una cerimonia rituale che ha inizio, nel giorno di San Giovanni, proprio dal Fonte battesimale, scolpito in alabastro, opera di Bagnoli. Presentazione di due recenti pubblicazioni, Marco BagnoliJanua Coeli (Petra, Firenze 2019) e Fulvio Salvadori, Scritti sospesi / Visioni estatiche (Lindau, Torino 2020) su cui intervengono Cristina Acidini, Presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno e della Fondazione Casa Buonarroti, Firenze e Pier Luigi Tazzi, curatore Atelier Marco Bagnoli, Montelupo Fiorentino.

Il legame tra Marco Bagnoli a San Miniato è un legame forte che si è sviluppato nel tempo a partire dai primi anni Novanta, tanto che l’artista è stato chiamato dai monaci, nel 2018, a realizzare un’opera, Janua Coeli, per le celebrazioni del Millenario della fondazione della Basilica. San Miniato è luogo di spiritualità, oltre che centro di ricerca e di pensiero e, in questo contesto, l’opera di Bagnoli, grazie alla sua riconosciuta capacità di dialogare con culture lontane nei tempi e negli spazi, è capace di mettere in relazione dimensioni sia intellettuali sia spirituali e trarne una sintesi artistica di particolare fascino.

 “Oltre alla presentazione di recentissimi e importanti contributi bibliografici sull’opera del grande artista – sottolinea l’abate Bernardo – cui è stata recentemente affidata una interpretazione visiva e concettuale dei mille anni della Basilica, si contemplerà l’effettuarsi di alcuni gesti, movimenti, canti, silenzi, letture e declamazioni finalizzate a riassumere il significato di memoriale dei dieci secoli da poco compiuti e più ancora di aprire al futuro, alla libertà e alla verticalità del cielo le nostre inquietudini dopo mesi di forzosa clausura per la quarantena. L’evento è dunque un momento sospeso fra la mistica e la storia, lungo un crinale già felicemente percorso dalla grande arte di Marco Bagnoli, dal suo raffinato esprimersi intrecciato all’estro musicale di Luca ed Eleonora e qualificato dalla riflessione critica di Cristina Acidini alla cui parola sarà affidata un’ulteriore lettura di come la creatività contemporanea di Marco si sia felicemente saldata con le preesistenze artistiche e architettoniche di San Miniato al Monte.”