Dossier

Da Populonia a San Silvestro sulle vie del ferro e dei minerali

Alcune delle località turistiche più affollate nel mese di agosto sono senza dubbio quelle della Val di Cornia, nella parte sud della cosiddetta Costa degli Etruschi: San Vincenzo, Campiglia, Suvereto, Piombino…, che nei loro territori ospitano realtà archeologiche come Baratti-Populonia o San Silvestro, che meritano, proprio per il particolare afflusso turistico, un discorso a sé.

Partiamo proprio dal Parco archeologico di Baratti e Populonia, esteso per circa 80 ettari tra le pendici del promontorio di Piombino e il Golfo di Baratti. Il Parco ospita uno dei contesti più importanti della civiltà etrusca, per le tracce dell’attività siderurgica e degli aspetti culturali e commerciali che da essa ebbero sviluppo.Populonia si affermò, a partire dall’età del ferro (IX secolo a.C.), come punto di approdo e luogo strategico di incontro tra le rotte tirreniche che collegavano la Sardegna con la Corsica e l’Etruria, esercitando allo stesso tempo un controllo sui giacimenti minerari del campigliese (attualmente tutelati dal Parco archeominerario di San Silvestro). Tra il VI ed il IV secolo a.C., Populonia divenne il principale centro siderurgico del Mediterraneo nel trattamento del minerale di ematite, estratto all’Isola d’Elba.

Populonia si articola in una città alta e in una città bassa, cioè in una zona incentrata sul porto e in un’acropoli naturalmente difesa posta sul promontorio. La città bassa comprendeva le installazioni portuali e il quartiere industriale, situato al di fuori del circuito murario sul Poggio alla Porcareccia, dove è stato scoperto anche un breve tratto di strada lastricata. Nel quartiere industriale, oggi visitabile percorrendo la Via del Ferro, sono venuti alla luce edifici adibiti all’attività produttiva rivolta al raffinamento dei materiali ferrosi. Come nel caso delle altre principali città etrusche, quanto conosciamo dell’architettura e in generale della cultura artistica di Populonia si deve soprattutto alle aree cimiteriali.

Nel Parco di Baratti e Populonia si possono visitare alcuni tra i più significativi esempi di tombe monumentali. Nella parte più bassa del parco, un percorso guidato vi mostrerà la ormai nota Necropoli di San Cerbone e Podere Casone. Un sentiero congiunge il centro visita al centro di archeologia sperimentale da dove si sviluppano un percorso naturalistico e laVia delle Cave, che conduce alla Necropoli delle Grotte appena scoperta.

Da Baratti, risalendo verso nord, nel giro di pochi chilometri, sulla strada che dall’Aurelia porta a Campiglia Marittima si trova il Parco di San Silvestro, con i suoi 450 ettari; interessa solo una parte del distretto minerario campigliese, ma ne costituisce il nucleo storico più importante.

Ciò che caratterizza maggiormente il Parco sono i segni dell’attività estrattiva dei minerali di piombo, rame e argento, un’attività iniziata già nel VII sec. a.C. e protrattasi con alterne vicende fino ai giorni nostri.In località Temperino, all’ingresso del Parco, una serie di edifici, costruiti fra la metà del secolo scorso e gli inizi di questo secolo per le attività estrattive, sono stati restaurati e ospitano il centro visita, i musei del parco ed il punto di ristoro. Qui si trova anche l’ingresso della miniera e da qui parte una serie di percorsi archeominerari che conducono il visitatore alla scoperta del Parco. Lungo questi sentieri si possono raggiungere a piedi il villaggio medievale di Rocca San Silvestro, oppure il centro storico di Campiglia Marittima, dove ha sede il museo di Palazzo Pretorio.• A spasso sulle orme degli antenati• Pisa e Volterra, giacimenti di «ricordi»• Tra le Apuane e la Lunigiana alla «ricerca» delle Statue-Stele• La costa, prezioso scrigno da scoprire• Lucchesia e Garfagnana dall’anfiteatro alle terme• I Parchi della Val di Cornia• Maremma, il fascino della Terra del tufo• Prato e le nuove scoperte dell’area di Gonfienti• Pistoia, origini e storia urbana• Mugello e Val di Sieve: Poggio a Frascole val bene una visita• Siena e dintorni: crete, valli e città in un ambiente da sogno• Arezzo e i «meloni» in quel di Cortona