Toscana Oggi ha ricordato il suo 35° anniversario in un salone gremito in cui si sono alternati al microfono o in video collaboratori, amici e ospiti. L’importanza di uno strumento che continua a essere voce indispensabile della comunità cristiana. Tra i presenti anche uno dei «padri fondatori», il vescovo emerito di Fiesole Luciano Giovannetti.
Mercoledì 20 marzo, dalle 18,30, nel Salone di Palazzo Pucci, a Firenze, la festa per i 35 anni di Toscana Oggi.
I settimanali cattolici sono giornali con una storia gloriosa fondati sulla capacità di relazione di cui parla incessantemente Papa Francesco. «Toscana Oggi», quando nacque, 35 anni fa, rappresentò, per il suo grande territorio carico di storia, una frizzante ventata di modernità ecclesiale. E tutt'ora è un unicum giornalistico ed ecclesiale.
Forse oggi verrebbe apostrofato, e liquidato, con un «buonista», solo perché cercava sempre, con dolce e ferma ostinazione, l’incontro e non lo scontro. Questo è l’Alberto Migone dell’Azione cattolica degli anni Settanta, e il direttore della nuovissima «Toscana Oggi» negli anni Ottanta, che ricordo.
Di origine fiorentina, il primo direttore del Sir (l’agenzia di stampa della Cei) era molto legato a «Toscana Oggi». Ha vissuto una vita esemplare come marito, padre, nonno e giornalista scrupoloso ed essenziale. Da ricordare la sua battaglia contro l’«ecclesialese».
Se non proprio da testata storica (alcune hanno superato o sono prossime al secolo di vita) nell’accendere le sue 35 candeline «Toscana Oggi» può presentarsi – cito Domenico Delle Foglie – come «il settimanale cattolico più pensato d’Italia, insieme forse a “La Vita Trentina” e a “La Difesa del Popolo” di Padova».