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ASSEMBLEA AZIONE CATTOLICA: DOCUMENTO ASSEMBLEARE, PRIMATO DELLA FEDE E IMPEGNO PER IL BENE COMUNE

“Cercando nel passato le radici del nostro futuro”, occorre “guardare, in modo attento e cordiale, alla vita del Paese”, sempre “più attraversata da un allentamento” di quei “legami condivisi, faticosamente ricostruiti nel dopoguerra” anche con il contributo dei “cattolici italiani”: è un passaggio del documento assembleare presentato questa mattina a Roma nel corso della XIII assemblea nazionale dell’Azione cattolica, che verrà discusso dai 1400 delegati, approvato e consegnato domani, contestualmente alla proclamazione degli eletti in Consiglio nazionale. “Oggi come allora – si legge nel testo – ci sentiamo chiamati a riconoscere una nuova e a volte inespressa domanda di senso” e a riscoprire “le ragioni del vivere insieme”. Centrale “la questione antropologica”. “Nella Chiesa di oggi – afferma l’Ac – avvertiamo vivamente l’esigenza di ribadire il primato della fede, rilanciando il significato forte della ‘scelta religiosa’, da attualizzare” al servizio “della fede” e “del bene comune”. “L’inviolabilità della vita e della persona; il senso originario del legame interpersonale, che trova nella famiglia il suo nucleo sorgivo”; il bene comune; il primato educativo e formativo”: queste le principali sfide che richiedono, tra l’altro, di “offrire un’attenzione particolare ed un supplemento di cura formativa alle giovani generazioni”.

“Suscitare percorsi di ricerca e riscoperta della fede”, “far crescere e maturare la fede”, promuovere “il bene comune” sono gli “obiettivi prioritari” indicati dal documento “per il prossimo triennio”, realizzabili attraverso “la cura della formazione” e “del legame associativo”, per “accompagnare le persone” “verso la santità”. “Accogliere il mandato” del convegno di Verona, spiega l’Ac, “ci impegna a conoscere” ed “evangelizzare tutti gli ambiti di vita”; intendiamo inoltre “rilanciare la prospettiva del bene comune, posto al centro dell’ultima Settimana Sociale”, fondamentale “per coniugare partecipazione democratica, vita delle istituzioni e responsabilità nei confronti delle nuove generazioni”. Continuare ad “accompagnare gli uomini e le donne nel cammino di formazione di una coscienza laicale matura” è l’ulteriore obiettivo, che oggi porta a misurarsi, “in dialogo critico e costruttivo, con una mentalità” spesso dominata da inquietudine, “paura dell’altro e del futuro”. Infine, la “costruzione esigente” dell’identità associativa, mai scontata e “chiamata a misurarsi” con la storia. “La vita e il legame associativo”, conclude l’Ac, sono un “valore in sé e, in quanto tale, una forma di servizio alla Chiesa e di presenza profetica nella società”.

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