Italia

Alberto Migone, non un giornalista qualsiasi ma un uomo di verità

“Un uomo di forte radicamento ecclesiale, di chiara lettura dei tempi, di equilibrato giudizio nelle situazioni problematiche”: così l’Arcivescovo di Firenze e presidente della Conferenza episcopale toscana, Giuseppe Betori (L’omelia), ha ricordato questo pomeriggio il direttore di Toscanaoggi Alberto Migone durante i funerali (nella foto) che si sono svolti nella basilica della Santissima Annunziata. In una chiesa gremita da oltre trecento persone, Betori ha parlato dello “sguardo del cristiano, quello sguardo che gli permette di comprendere cose che l’uomo non riesce da solo a cogliere, legato com’è alla vischiosità del mondo terreno e all’opacità del tempo transeunte. È questo sguardo profondo di fede – ha sottolineato l’Arcivescovo – che ha permesso a Migone di non essere un giornalista qualsiasi, ma un uomo di verità e di veracità, un amico che ci offriva chiarezza e sapeva indicarci cammini sicuri”.

A concelebrare, insieme a monsignor Betori, erano presenti altri sei vescovi toscani: Gualtiero Bassetti (Arezzo-Cortona-Sansepolcro), Rodolfo Cetoloni (Montepulciano-Chiusi-Pienza), Luciano Giovannetti (Fiesole), Claudio Maniago (ausiliare di Firenze), Gastone Simoni (Prato), Fausto Tardelli (vescovo San Miniato e segretario della Cet) e una ventina di sacerdoti, fra cui il rettore della Facoltà Teologica dell’Italia centrale don Andrea Bellandi e il vicario generale di Prato, mons. Eligio Francioni. Presente anche il pastore Mario Affuso, in rappresentanza delle Chiese evangeliche, e vari esponenti del mondo culturale e istituzionale: fra di essi l’europarlamentare Carlo Casini, il Presidente della Provincia Matteo Renzi, il Vicesindaco di Firenze Giuseppe Matulli, il consigliere regionale Marco Carraresi. Tanti anche i giornalisti presenti: dal presidente dell’Ordine dei giornalisti della Toscana Massimo Lucchesi, al direttore del Sir Paolo Bustaffa, dall’ex direttore dell’Osservatore Romano Mario Agnes al vicepresidente della Fisc (la federazione nazionale dei settimanali cattolici) Francesco Zanotti.

Al direttore di Avvenire Dino Boffo (testo integrale), al termine della celebrazione, il compito di tracciare un profilo di Alberto Migone. Un saluto “da collega a collega”, quello di Boffo, che ha ricodato l’anima “squisitamente educativa” con cui Migone, da insegnante qual era, aveva accettato il suo nuovo ruolo di giornalista e di direttore, “buttandosi sulla parola della Chiesa”. “Come era nella vita – ha proseguito Boffo – così appariva anche il suo giornale. Ad un tempo fermo e mite, attento alle idee, aperto al nuovo, preoccupato degli scivolamenti, alieno dalle arroganze, quasi attonito dinanzi a posizioni smodate ed eccentriche. Non amava le smargiasserie, né gli scapricciamenti. Per stile era sobrio, eppure mai indistinto né anonimo. La sua prosa sempre nitida, anzi adamantina. Colto eppure comprensibilissimo da tutti. Semplice e profondo, rispettoso ma verace”. Boffo ha ricordato anche il suo profondo radicamento ecclesiale: “Nell’intimo del suo cuore, lo spirito più vero dell’Azione Cattolica si intrecciava provvidenzialmente, fino a fondersi, con lo spirito di quella «Comunità di Gesù» che era la sua famiglia spirituale. Lui fu giornalista, e fu direttore, avendo per spina dorsale, per lente e per filtro, questa scelta autenticamente religiosa”.

Le preghiere dei fedeli hanno dato modo alle varie “famiglie” di cui Alberto Migone faceva parte di esprimere i loro sentimenti. “Alberto ci ha fatto conoscere – ha detto Cecilia Giannini, della Comunità di Gesù – come si può amare la Chiesa, come si può servirla con fedeltà, come si può da laici collaborare con i nostri Pastori nell’ascolto delle voci del nostro tempo e nell’annuncio della Parola di Dio”. “Ringraziamo il Signore – ha detto Letizia Ammannati, presidente diocesana di Azione Cattolica – per averci dato, attraverso Alberto, la testimonianza di un laico impegnato ecordiale, un interlocutore credibile e stimato, un educatore appassionato”. “Ti preghiamo per i laici – ha aggiunto il Delegato regionale di Azione Cattolica Mauro Garuglieri – perché, nella complessità culturale odierna, sappiano ragionale e discernere, aiutati dalla preghiera, come ci ha insegnato Alberto”. “Ringraziamo il Signore – ha affermato, da parte sua, il giornalista Marco Lapi – per averci donato Alberto alla guida di Toscana Oggi per tutti questi anni. La sua fede profonda e il suo amore alla Chiesa sono stati per noi e per i nostri lettori segno di vera passione per il bene comune e di testimonianza della verità, pur nel rispetto delle coscienze e delle diverse sensibilità”. “Alberto – ha aggiunto Gianni Rossi, coordinatore dell’edizione pratese di Toscanaoggi – ha reso evidente a tutti quale possa e debba essere il ruolo del laicato cattolico nella nostra società e quale sia l’importanza fondamentale di strumenti capaci di aiutare a tradurre la fede in opere e cultura”.

Dopo i funerali, la salma di Alberto Migone è stata portata al cimitero di Soffiano dove sono sepolti anche i genitori. L’omelia di mons. BetoriIl ricordo di Dino BoffoLe immagini del funeraleLO SPECIALE

La morte domenica 31 maggio a FirenzeNel pomeriggio di domenica 31 maggio è morto nella sua abitazione in via Bolognese a Firenze, dopo una lunga malattia, Alberto Migone, direttore di Toscanaoggi, il settimanale delle diocesi toscane, che aveva guidato per 25 anni. Era nato a Firenze il 22 gennaio 1935. Laureato in Storia alla Facoltà di Lettere e filosofia di Firenze, è stato insegnante di lettere e latino nei licei.

In ambito ecclesiale è stato dapprima impegnato nella Fuci (la Federazione degli universitari cattolici) e poi nell’Azione cattolica di cui aveva ricoperto tutti i ruoli di responsabilità: presidente diocesano, delegato regionale e consigliere nazionale.

Nel 1983 era stato chiamato dai vescovi toscani alla direzione di Toscana Oggi, l’allora nascente settimanale delle diocesi della regione. E’ stato anche editorialista dell’«Osservatore Romano».

Il 18 dicembre 2008, in occasione dei 25 anni della testata, ha ricevuto il premio giornalistico ‘Giuseppe Donati’ (nella foto con il card. Silvano Piovanelli in occasione della consegna del premio), promosso dalla sezione toscana dell’Ucsi (Unione cattolica stampa italiana), “per la testimonianza civile e cristiana nel giornalismo toscano”. Il riconoscimento gli è stato assegnato “per la onestà intellettuale, le capacità giornalistiche, l’equilibrio” con cui ha diretto il periodico “facendolo diventare un settimanale cattolico di respiro nazionale, uno spazio in cui si sono manifestate con grande libertà le tante voci dei cattolici toscani protese all’affermazione dei valori di verità, libertà e giustizia sociale”.

Nella stessa circostanza, l’Ordine dei giornalisti della Toscana gli ha consegnato una targa “per 25 anni di chiara testimonianza civile e cristiana nel giornalismo toscano”.

Migone (pubblicista dal 1985) è stato anche Consigliere nazionale e presidente della Commissione cultura della Fisc, la Federazione italiana dei settimanali cattolici.

La salma di Alberto Migone è stata esposta nella Cappellla dei Pittori della Basilica della Santissima Annunziata dove nel pomeriggio, alle 15,30, è stata celebrata la Messa funebre presieduta dall’arcivescovo di Firenze, monsignor Giuseppe Betori, e concelebrata con i vescovi della Toscana. 

Molti sono i messaggi di cordoglio che stanno giungendo alla nostra redazione. “Con Alberto Migone – scrive il presidente della giunta regionale toscana Claudio Martini – scompare un protagonista vero nell’informazione toscana, un’informazione non urlata ma ragionata, palestra di confronto, capace di stare a servizio dei cittadini e del loro diritto a essere informati in modo corretto. Mi unisco al cordoglio dei vescovi di tutta la regione, della redazione, della comunità ecclesiale toscana – prosegue Martini – e ricordo ancora la passione con cui Migone, pochi mesi fa a Prato, raccontò la sua esperienza di direttore in una testata così significativa, in occasione della festa per i primi 25 anni del giornale”. “Profondo cordoglio” è stato espresso, a nome di tutta l’assemblea, dal Presidente del Consiglio regionale della Toscana Riccardo Nencini. “Il direttore di Toscana Oggi, da oltre 25 anni alla guida del settimanale delle diocesi toscane, è stato, secondo il presidente del Consiglio regionale, portatore e divulgatore dei valori cattolici con onestà intellettuale, passione, capacità ed equilibrio, voce autorevole e riconosciuta per la fedeltà ai propri convincimenti e la costante ricerca del dialogo”.

«Sono addolorato per la scomparsa di Alberto Migone – ha dichiarato il presidente della Provincia Matteo Renzi – Ricordo in lui un intellettuale attento e appassionato al ruolo della stampa cattolica nella cultura, con una spiccata e autorevole sensibilità alla questioni sociali più decisive. Viene a mancare una voce che si è distinta in tutti questi anni, sempre scevra dalla faziosità».

«Apprendo con profondo dispiacere della scomparsa di Alberto Migone, direttore di Toscana Oggi», ha dichiarato il vice presidente del Senato Vannino Chiti.«Con lui – prosegue Chiti in una nota – viene a mancare un uomo di grande dirittura morale, di vasto sapere, che ha saputo far affermare, con infaticabile passione, il ruolo della stampa cattolica nel nostro patrimonio culturale. E’ stato un uomo capace di unire alla convinzione di fede la ricerca costante e sincera del dialogo. Persone come lui – conclude il vice presidente del Senato – quando vengono a mancare, lasciano un vuoto che appare incolmabile». Anche la vicepresidente della Camera Rosy Bindi ha espresso il suo cordoglio alla redazione di Toscana Oggi per la morte del direttore Alberto Migone che “lascia un grande vuoto nella comunità laica ed ecclesiale della nostra regione”. “La sua viva intelligenza e la sua passione civile, nutrite dalla fede e da grande dedizione al bene comune – scrive in un telegramma Bindi -, hanno animato le pagine di Toscana Oggi. Nella sua lunga direzione il settimanale è stato prezioso luogo di confronto laico tra credenti e non credenti e stimolante voce di analisi dei cambiamenti e delle novità del nostro tempo. Un autorevole punto di riferimento per tutti coloro che hanno a cuore la realizzazione dei valori della libertà, della pace, della giustizia sociale”. Per la vicepresidente della Camera, Migone, ha soprattutto “testimoniato il radicamento e la ricchezza della chiesa toscana, capace di accogliere, dialogare e mettersi in ascolto della propria gente, interpretarne le attese e le inquietudini, aperta al servizio verso le realtà più fragili e bisognose”.

«Toscana Oggi e il mondo del giornalismo perdono una voce chiara e sincera che ha raccontato, in modo equilibrato, la vita dei cittadini e delle diocesi della nostra regione». E’ quanto afferma in una nota il sindaco di Firenze Leonardo Domenici. “Mi rattrista la scomparsa di Alberto Migone, direttore per 25 anni della testata giornalistica – aggiunge Domenici -. Lascia un vuoto incolmabile. Ha fatto la storia del giornale ed é stato un personaggio di spicco della nostra città”.

“Una presenza di notevole apporto sotto il profilo spirituale, umano e culturale”. Così ricorda il collega Alberto Migone la Fisc, la Federazione italiana settimanali cattolici che riunisce 186 testate diocesane, in un telegramma inviato a “Toscana oggi” e firmato da Francesco Zanotti, vice presidente vicario, a nome dell’esecutivo e del Consiglio nazionale. “Nel momento del distacco dal vostro e ‘nostro’ direttore Alberto Migone – si legge – desideriamo farvi avvertire tutta l’amicizia e la vicinanza cristiana”. Migone viene ricordato ”con immenso affetto nella sua qualità di consigliere nazionale e di presidente della Commissione cultura”: “La sua è stata una presenza di notevole apporto sotto il profilo spirituale, umano e culturale. Non dimenticheremo mai la sua pazienza, la sua lungimiranza, la sua capacità nel saper interpretare le situazioni e proporre soluzioni concrete, mai banali. Uomo di poche e misurate parole, pur lavorando in un mondo che fa della parola il suo strumento principale, Alberto ci ha sempre trasmesso il massimo rispetto per la persona che lui vedeva e ammirava come immagine di Dio”.

«Con queste righe esprimo tutta la mia vicinanza a voi che insieme al “professore” da anni avete lavorato e portato avanti il progetto del settimanale cattolico in Toscana: un progetto che con Toscana Ooggi è diventato una realtà ed un punto fermo», ha scritto alla redazione di Toscana oggi l’arcivescovo di Lucca, mons. Italo Castellani. “Non è questa la sede per condividere il ricordo – prosegue l’Arcivescovo -: a caldo c’è la perdita – umanamente parlando – di un uomo straordinario e di un credente “completo”. Mi permetto solo di accennare al fatto che il “professore” era particolarmente legato alla nostra Chiesa di Lucca e per la sua amicizia con il vescovo Giuliano Agresti ma anche – penso – per la “diversità” della terra di Lucca rispetto a tutto il resto della Toscana. Prego il Signore della Vita per il nostro amico Alberto, che ha chiamato nella sua Casa proprio la sera del giorno di Pentecoste, come per dire che il Tempo di Pasqua, per lui, non finirà mai più».

«Sono profondamente addolorato per la morte dello stimato direttore Alberto Migone», ci ha scritto il vescovo di LIvorno mons. Simone Giusti, scusandosi per non poter essere presente alla cerimonia funebre ma assicurando che celebrerà «per lui nelle Messe di questi giorni». «Per tanti anni ne abbiamo apprezzato le doti di scrittore pacato e sensibile e di responsabile del settimanale serio e competente. Ringraziamo il Signore per averci donato l’opportunità di incontrare quest’uomo».

Messaggi di cordoglio sono giunti anche da mons. Gastone Simoni, vescovo di Prato e delegato Cet per la cultura e le comunicazioni sociali, mons. Mansueto Bianchi, vescovo di Pistoia, mons. Rodolfo Cetoloni, vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza.

Un messaggio di cordoglio è giunto anche dall’Azione Cattolica, in un comunicato a firma della presidenza diocesana di Firenze, della Delegazione regionale e della Presidenza nazionale. «L’Azione Cattolica Italiana – vi si legge – ricorda con commossa e profonda gratitudine Alberto Migone che negli anni ’70 e ’80 fu presidente diocesano di Firenze, delegato regionale della Toscana e membro del Consiglio nazionale dell’associazione. Un laico che ha fatto della sua vita un servizio alla Chiesa, alla città, alla cultura e alla comunicazione. La fedeltà a Dio e la fedeltà all’uomo – prosegue la nota dell’Ac – lo hanno sempre guidato nelle sue attività di insegnante e di giornalista. Verità e carità sono state da lui quotidianamente vissute mentre il suo tratto, cordiale e rispettoso dell’altro, lo hanno reso un interlocutore stimato e cercato non solo all’interno della realtà ecclesiale. Ha amato profondamente l’unità nella diversità e, infaticabile costruttore di comunione, ha vissuto l’esperienza di Azione Cattolica con quel supplemento d’anima che lo ha fatto un laico dai pensieri grandi e alti. Esperienza che ha la sorgente nel dialogo tra Dio e l’uomo, esperienza che ha ritmato ogni giorno della vita di Alberto Migone: un dono e un impegno che l’Azione Cattolica accoglie nell’abbraccio dell’amicizia e della preghiera».