Bologna, in 200 mila alla marcia di Libera per la giornata contro le mafie
Sono circa 200.000 i partecipanti alla XX Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, che si sta svolgendo a Bologna. Il corteo, aperto dai familiari delle vittime e, subito dietro, numerosi gonfaloni di amministrazioni locali aderenti ad Avviso pubblico, ha raggiunto piazza VIII Agosto, dove sono stati nuovamente letti i nomi delle vittime delle mafie e del terrorismo.
Presente in piazza, tra le autorità, il presidente del Senato, Piero Grasso, i leader sindacali, la presidente della Commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi, il giudice Gian Carlo Caselli e il presidente di Libera, don Luigi Ciotti.
Il corrotto non venga punito soltanto con il carcere, ma gli vengano confiscati i beni, quei beni che ha acquisito grazie a quella mazzetta». È la richiesta che rivolge don Tonio Dall’Olio di Libera, parlando al Sir a margine del corteo di Libera e Avviso pubblico per la XX Giornata di memoria e impegno per le vittime innocenti delle mafie». «Oggi – ricorda don Dall’Olio – sappiamo che le mafie non sono soltanto la criminalità organizzata, ma un sistema di potere: le mafie crescono mazzetta contro mazzetta». Per questo, secondo il sacerdote, bisogna rafforzare l’azione di Libera, della società civile e della politica su tre versanti: lotta alle mafie, lotta alla corruzione e promozione dei diritti.
«Mafie e corruzione – aggiunge – non sono cose diverse tra loro. La mafia si nutre di corruzione». Ecco, quindi, che la prima strada per lottare contro la corruzione è la medesima percorsa con successo contro la mafia. «Vent’anni fa, con un milione di firme, avevamo proposto in parlamento – ricorda Dall’Olio – che potessero essere usati per finalità sociali i beni confiscati ai mafiosi e ai corrotti: il parlamento approvò una legge che consentisse l’uso sociale dei beni confiscati ai mafiosi, stralciando la parte dei corrotti». È ora di riprendere quella proposta: questo, conclude, «scoraggerebbe la corruzione e segnerebbe un avanzamento del nostro Paese».
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