Italia

CATTOLICI E POLITICA: COSTALLI (MCL), CREARE NUOVO CONTENITORE PARTITICO

(ASCA) – «La creazione di un contenitore partitico nuovo è da ritenersi un passaggio obbligato: deve essere un contenitore che abbia un programma chiaro, e nel cui ambito noi cattolici si possa insieme costruire una solida linea di difesa dei nostri valori e la capacità di ripensarli in termini modernamente programmatici, per riorientare positivamente la società italiana. Sono valori non confessionali, sono valori che la gente sana del mondo laico condivide sostanzialmente». è questo l’appello lanciato al mondo cattolico dal presidente del Movimento Cristiano Lavoratori, Carlo Costalli, nel corso del suo intervento al Seminario di studi su “Gioia e speranza” che il Mcl sta tenendo a Senigallia. “Se non vogliamo andare a votare in queste condizioni, – ha aggiunto Costalli – con i soliti partiti che hanno portato alla rovina l’Italia e che, nonostante le tantissime sollecitazioni, non hanno saputo riformarsi, rappresentando anzi la ragione principale della disaffezione, dell’astensionismo, dell’antipolitica, dobbiamo muoverci già adesso”. “Questo processo culturale-politico, – ha proseguito Costalli – sebbene la responsabilità e la possibilità di avviarlo incombono in primis sui cattolici, dovrà essere tessuto in aperta collaborazione con quel mondo laico che in questi valori si riconosce. Insomma, prima i contenuti e dopo, solo dopo, i contenitori. Emerge chiaramente la necessità di un’iniziativa politica alta, in cui vengano messe a confronto anche l’opzione per un’economia liberale di mercato con quella di una moderna economia sociale di mercato”. Il presidente del Mcl pensa a “un contenitore che, se si creeranno le condizioni, potrà anche confluire, prima delle elezioni, in uno più grande, dove sia possibile costruire quella salda linea di difesa dei nostri valorì, che noi, insieme ad altri, organizzeremo e ci candidiamo fin d’ora a rappresentare all’interno di quel contenitore. Un contenitore che crei le condizioni per continuare, anzi, per incrementare il processo riformatore iniziato da Monti”.