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CEI, COMUNICATO FINALE: «LEGITTIMO» NON PARTECIPARE AL VOTO REFERENDARIO SULLA LEGGE 40

In vista degli appuntamenti referendari sulla legge 40/2004, i vescovi italiani hanno “unanimemente ribadito” quanto affermato dal card. Camillo Ruini in merito all’astensione, riconoscendo cioè “la legittimità e la validità della scelta di non partecipare al voto referendario, al fine di impedire nel modo più chiaro ogni tentativo di peggioramento della legge”.

E’ quanto si legge nel comunicato finale diffuso oggi dalla Conferenza episcopale italiana a conclusione della sessione primaverile del Consiglio episcopale permanente che si è svolta a Roma dal 7 al 9 marzo. L’astensione – spiegano i vescovi – “si configura non come scelta di disimpegno ma di opposizione forte ed efficace ai contenuti del referendum e alla stessa applicazione dello strumento referendario in materie di tale complessità”. I vescovi hanno ribadito che “è un diritto e un dovere per la Chiesa pronunciarsi con chiarezza di fronte a scelte etiche e legislative di primaria importanza che riguardano la dignità della persona umana, la giustizia nei rapporti sociali e il futuro dell’umanità”.

Il Consiglio permanente ha quindi approvato la costituzione del Comitato “Scienza & Vita” e sottolineato quanto sia “urgente” “aiutare i fedeli e tutti i cittadini a comprendere quanto grande e decisiva sia la posta in gioco”. Per questo i vescovi auspicano “un’informazione, soprattutto da parte dei grandi circuiti mediatici, corretta ed equilibrata che permetta di illustrare serenamente le varie posizioni”.

Sempre in merito alla situazione politica del Paese, i vescovi hanno anche parlato delle imminenti elezioni regionali, ribadendo “la linea di non coinvolgimenti con alcuna scelta di partito o di schieramento politico”, pur richiamando “all’attenzione di tutti, e in particolare dei credenti, i principi della dottrina sociale della Chiesa sulla persona e sul rispetto della vita umana, sulla famiglia, sulla libertà scolastica, la solidarietà, la promozione della giustizia e della pace”. Sir