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COOPERAZIONE, SHALOM IN ERITREA IN AIUTO DEI BAMBINI. APERTA UNA PIZZERIA AD ASMARA

Mossi da un appello del vescovo copto-cattlico di Asmara, mons. Menghesteab Tesfamariam, per un’incombente carestia, una delegazione di 21 persone del movimento Shalom, alcuni dei quali “genitori adottanti” di bambini eritrei, si è recata per la seconda volta dal 12 al 18 ottobre in Eritrea, paese storicamente unito all’Italia per un periodo coloniale durato molti anni che ha lasciato tracce indelebili nell’architettura delle principali città, nella viabilità, nelle infrastrutture, purtroppo devastate da un trentennio di guerra dimenticata con l’Etiopia che ha causato migliaia e migliaia di morti lasciando orfani e gravi povertà. Oggi le forze Onu garantiscono una certa tranquillità, ma i confini con il paese nemico non sono ancora definiti, dunque la pace è fragile e l’autonomia incompiuta.

In collaborazione con la diocesi di Asmara e i padri Cistercensi che attuano una continua azione sociale nei confronti della martoriata popolazione, Shalom si è impegnato ad adottare a distanza 550 bambini dei quali 348 sono già assegnati e gli altri in attesa di sostenitori, che si spera possano giungere nel minor tempo possibile.

Seguendo l’esperimento già positivamente attuato in Burkina Faso sarà costruito un asilo nido per mantenere il quale sarà aperta una pizzeria nel cuore della città di asmara in collaborazione con Unicoop Firenze e Fondazione raggio di luce di Pistoia.

Nel villaggio di Halaia, sprovvisto di acqua e di assistenza sanitaria (il presidio ospedaliero più vicino dista molti Km e la strada è una vecchia mulattiera), è stato progettato un serbatoio per la raccolta di acqua proveniente dalla montagna e sarà distribuita attraverso fonti nel villaggio per soddisfare i bisogni di circa 5000 abitanti con servizi igienici e docce pubbliche. Questo progetto migliorerà l’igiene, la salute, l’alimentazione, ma anche l’allevamento e la coltivazione. Molte donne con complicanze nel parto morivano prima di poter raggiungere l’ospedale; una uova ambulanza idonea al tipo di viabilità, potrà salvare molte vite umane. Inoltre i 3 partners, Shalom, Raggio di Luce e Unicoop, provvederanno alla formazione di un agronomo e di un infermiere.

Questo viaggio, faticoso perchè in un luogo di guerra e faticoso per le condizioni geografiche, potrà davvero cambiare il volto dell’antico villaggio eritreo e dare vita e dignità a tanti bambini vittime innocenti dell’odio e dell’indifferenza. L’ambasciatore italiano ha molto elogiato la delegazione, e ha incoraggiato a proseguire l’opera umanitaria in questo paese da noi dimenticato ma dove ancora da 50 anni in su parlano la nostra lingua, e anche i bambni quando ti incontrano salutano cordiali con un corretto “buongiorno”.