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COPPIE DI FATTO; BELLETTI (CISF): AMBIGUO LO STRUMENTO DEL PACS

Uno strumento “ambiguo”, che rischia di “privatizzare” la famiglia e “penalizzare” quella fondata sul matrimonio, che è sempre “un’alleanza tra persone e società”, con relativa assunzione di doveri. Francesco Belletti, direttore del Cisf (Centro Internazionale Studi Famiglia), definisce in questi termini il “patto comune di convivenza” “patto civile di solidarietà” per la legge francese (Pacs), con cui “in alcuni Paesi, come in Spagna e in Olanda, si è assimilata la condizione delle coppie di fatto alla famiglia vera e propria”. Intervenendo – con in un’intervista allìagenzia Sir – sulla questione del riconoscimento delle “coppie di fatto” (dopo la lettera di Romano Prodi a Franco Grillini), Belletti invita ad a “rilanciare il dibattito su quanto chi fa famiglia sia penalizzato dall’attuale sistema”, visto il permanere di “ingiustizie fiscali” e di “carichi familiari pressoché totalmente ancora imposti alla famiglia e non alla collettività”.

Fermo restando il “dovere di solidarietà” verso “chi fa scelte diverse da quelle della famiglia fondata sul matrimonio”, il presidente del Cisf puntualizza che “la scelta delle coppie di fatto resta una scelta libera di privatizzazione totale, bastata sulla volontà di non assumersi responsabilità nei confronti di terzi. Diventa complicato, poi, chiedere diritti senza assumersi doveri corrispondenti: è un paradosso, cioè, che scelte totalmente libere pretendano di esser riconosciute come se fossero vincolate, dando luogo così ad una privatizzazione di diritti e una soggettivizzazione dei doveri”.

In Italia, ricorda Belletti, stando ai dati Istat le “coppie di fatto” sono circa 550mila, su un totale 22 milioni di famiglie: per loro, conclude il direttore del Cisf, la migliore forma di tutela consiste nell’ “individuare strumenti contrattualistici, e non necessariamente norme ‘ad hoc’, che affianchino quelli già esistenti in modo da risolvere questioni legate ad eredità, assistenza pensionistica e sanitaria”. Sir